Casini: “Il governo durerà 5 anni, Meloni ha già preso l’eredità di Berlusconi, la maggioranza tiene”
Non è tanto la morte di Silvio Berlusconi a decretare la fine della Seconda Repubblica, ma l’avvento della destra al potere. La pensa così un decano della politica come Pier Ferdinando Casini. Che in un’intervista a Libero riprende il filo dell’attualitàe fa un primo bilancio dello tsunami Meloni. Senza lesinare critiche al Pd, pur restando fieramente all’opposizione.
Casini: la discontinuità è prodotta dalla destra al potere
“Trent’anni fa morirono i partiti protagonisti del Dopoguerra e ne arrivarono nuovi, su base personale, a sostituirli. Nacque il bipolarismo. Oggi la discontinuità è rappresentata dall’avvento della destra al potere. Mentre in molti ancora discutevano su chi avrebbe messo le mani sull’eredità di Berlusconi, la Meloni se l’era già presa“. Per l’ex presidente della Camera, infatti, Giorgia è già erede di Silvio. “Perché ne ha conquistato i voti, e conseguentemente ha assunto la guida del centrodestra. Quanto all’eredità politica, si vedrà. I conti li faremo una fine legislatura”.
“La scomparsa di Berlusconi non terremoterà la maggioranza”
Casini non ha dubbi sulla durata del governo. “La scomparsa di Berlusconi non terremoterà la maggioranza”, dice il democristiano doc ‘prestatoì’ al Pd che esclude scenari di governi tecnici apparsi sui giornali. “In tanti confondono i loro desideri con la realtà. Non esiste il minimo presupposto perché la stagione della destra venga sostituita da un governo tecnico”.
Meloni ha un’ottima postura internazionale
Al premier Meloni riconosce “una grande capacità di resistenza, la dote che in politica ti fa vincere, perché devi saper tenere duro finché non arriva il tuo momento”. La partita di Giorgia, sottolinea dalle colonne di Libero, è molto ambiziosa. “Devo riconoscerle un’ottima postura internazionale, per come ha orientato i propri rapporti con Stati Uniti, Russia e Cina. Sul Mediterraneo e l’immigrazione, si arrabatta come può. Cosa che del resto hanno fatto anche i governi che l’hanno preceduta”.
Non è vero che Bruxelles emargina l’Italia
Casini smonta poi la narrazione di una destra emarginata da Bruxelles: “Siamo troppo importanti, storicamente, politicamente, economicamente, geograficamente”. Scettico, invece, sulla possibilità che alla leader di FdI riesca la nascita di una maggioranza di centrodestra in Europa che scardini lo ‘ schema Ursula’. “Tajani, grande conoscitore di Bruxelles e delle sue dinamiche, la sta aiutando. Ma ho la sensazione che non ci riusciranno. Non vedo un’Europa con i popolari oi socialisti fuori dalla cabina di regia”.
In Forza Italia la leadership di Tajani è assicurata
Nessun dubbio sulla leadership di Forza Italia orfana del Cavaliere. «La leadership di Tajani è assicurata. D’altronde, se fosse ancora vivo, Berlusconi indicherebbe lui. Il tema non sono gli assetti esistenti ma sono i voti”. Spostandosi sul fronte della sinistra Casini ammette le pene quotidiane del Pd. “Certe cose, come la maternità surrogata, non le condivido. Il tema dei diritti è importante, ma guai a perdere di vista che una società, come richiamava Aldo Moro, si basa su un insieme di diritti e di doveri”.
Grillo? Non mi sorprende. Se lo conosci lo eviti
Prima di pensare alle alleanze dal Nazareno dovrebbero pensare a come rianimarsi. E le sparate di Grillo sul passamontagna? “Se lo conosci, lo eviti». Il Pd paga ancora l’ossessione antifascista? «Non bisogna rimanere prigionieri del passato, ma è giusto coltivare la memoria perché essa ha un significato”.