Catturato il “mostro” del Po: il pesce gatto più grande del mondo rimesso in acqua per sbaglio (video)
È stato catturato il mostro del fiume Po, un enorme pesce gatto di quasi tre metri. È stato pescato in provincia di Mantova da Alessandro Biancardi che lo cercava da 23 anni. Ecco il video postato sui social.
Il pesce gatto misurava 285 centimetri, superando di 4 centimetri il record mondiale. Dopo le misurazioni, che serviranno per inserire l’esemplare all’interno del Guinnes dei primati, il gigantesco pesce gatto di quasi 3 metri è stato rilasciato nelle acque del fiume. Tuttavia, secondo le normative non avrebbe dovuto essere rilasciato perché non è una specie autoctona. Una scoperta straordinaria che testimonia la presenza di animali mai visti prima nei nostri fiumi.
Non c’è solo il pesce gatto a popolare inaspettaemente l’ecosistema italiano. Da alcune settimane, è infatti allarme a Roma e provincia per la presenza di una possibile colonia di tartarughe azzannatrici, del tipo Chelydra serpentina, dopo la cattura di due esemplari nel giro di pochissimee ore.
Non solo pesce gatto: a Roma è allarme per le tartarughe azzanatrici
La prima tartaruga azzannatrice è stata catturata a fine maggio dai carabinieri a Capena nel giardino di un’abitazione. Un secondo esemplare è stato ritrovato l’indomani nelle campagne in prossimità della strada provinciale che collega il Comune di Capena al vicino Comune di Morlupo, ad una distanza, in linea d’aria, di poco più di un chilometro da dove è stato intercettato il primo esemplare.
La persona che ha dato l’allarme, vista anche l’eco mediatica creata dal primo ritrovamento, ha immediatamente chiamato il numero di pronto intervento per le emergenze ambientali 1515. Sul posto, ancora una volta, è arrivato l’esperto zoofilo Andrea Lunerti, che insieme ai carabinieri forestali ha catturato l’esemplare, il quale, ora, verrà trasferito al centro di recupero situato nel Comune di Latina.
«Occorre rinnovare l’invito a prestare la massima attenzione, affinché i bambini non tocchino questi esemplari, né cerchino di prenderli – ha ricordato all’Agi Lunerti – perché a seconda delle loro dimensioni possono recidere le falangi di un bambino o di un adulto». Quindi l’allarme su un eventuale zona di riproduzione: «È probabile che vista la vicinanza del Tevere questi esemplari abbiano iniziato a riprodursi».