Cina, incontro Xi Jinping-Blinken. Ma Pechino avverte: «Nessun compromesso su Taiwan»
Il teatro dell’incontro è la Grande Sala del Popolo di piazza Tiananmen, a Pechino. Una cornice solenne come impone il rango dell’interlocutore: Antony Blinken, segretario di Stato Usa. Il leader Xi Jinping lo ha ricevuto nel luogo-simbolo del potere cinese. Per Blinken è la prima missione nella Repubblica Popolare da quando Joe Biden è alla Casa Bianca. Tantissimi e tutti di vitale importanza i temi all’ordine del giorno tra i rappresentanti delle due potenze globali: dal destino di Taiwan, alle tensioni nel Pacifico meridionale alla guerra in corso tra Russia e Ucraina. Sullo sfondo, ovviamente, la lotta per l’affermazione dell’egemonia planetaria. Secondo indiscrezioni trapelate ad incontro ancora in corso, Xi avrebbe auspicato che la visita di Blinken possa contribuire alla stabilizzazione delle relazioni bilaterali.
La missione di Blinken non allenta le tensioni
«Le interazioni tra Stati dovrebbero sempre basarsi sul rispetto reciproco e sulla sincerità», avrebbe detto il presidente cinese. Prima del faccia a faccia con Xi, che la settimana scorsa ha incontrato il magnate Bill Gates, ceo di Microsoft, Blinken ha tenuto una serie di colloqui. L’ultimo lo ha visto di fronte a Wang Yi, potente burocrate ed esponente di spicco della nomenclatura comunista. Un incontro definito «schietto e proficuo» dal Dipartimento di Stato Usa. Il linguaggio diplomatico insegna che il termine «franco» rivela sempre la presenza di forti tensioni. Decifrazione confermata dalle parole dello stesso Wang. «La percezione errata che gli Usa hanno della Cina – ha infatti detto il capo della diplomazia del Partito comunista – è la causa principale del peggioramento nelle relazioni tra le due superpotenze».
Ma Washington: «Faremo sempre ricorso alla diplomazia»
La visita di Blinken – ha aggiunto – arriva in un «momento cruciale» nei rapporti cino-americani, per cui, ha affermato, «bisogna scegliere tra dialogo o scontro, cooperazione o conflitto». Wang ha chiesto agli Stati Uniti di smettere di «soffocare» la Cina e di interferire in quelli che il regime di Pechino considera affari interni. il riferimento è a Taiwan, su cui, ha rimarcano, «non c’è spazio per compromessi o passi indietro». È necessario – ha detto ancora – «invertire la spirale negativa nelle relazioni Cina-Usa», promuovere «il ritorno a un percorso sano e stabile» e, infine, «trovare insieme la strada giusta per far sì che Cina e Usa coesistano nella nuova era». Da parte sua Blinken ha ribadito che la Casa Bianca continuerà a ricorrere alla diplomazia per «tutelare interessi e valori degli americani». Secondo Washington, l’incontro è servito anche per parlare di una potenziale cooperazione tra le due superpotenze su sfide condivise.