Crosetto: “Gli Usa sblocchino i fondi per la Tunisia. Non lasciamo l’Africa a Russia e Cina”
Dopo il successo diplomatico del governo Meloni a Tunisi ora gli Stati Uniti devono fare la loro parte, perché l’implosione sociale nel paese del Nord Africa è un rischio per tutta l’Europa. È il parere del ministro della Difesa Guido Crosetto. “Deve esistere un piano b, c e d. Non dobbiamo sclerotizzarci su una sola soluzione”, spiega in un’intervista al Messaggero. “Ma cercare di raggiungere l’obiettivo. O l’Europa aiuta la Tunisia e l’Africa a crescere o non avrà futuro”. Per questo è necessario – aggiunge il ministro – che gli Stati Uniti sblocchino il Fondo monetario internazionale per la Tunisia.
Crosetto: Gli Usa devono sbloccare i fondi per l’Europa
“La posta in gioco è più alta. L’Europa non può preoccuparsi solo dell’escalation di sbarchi, deve pensare al destino di un continente che tra quindici, vent’anni avrà due miliardi e mezzo di abitanti. Se non agisce, lascerà l’Africa sotto l’influenza di Russia e Cina, che vogliono sfruttarla proprio come i colonialisti europei un secolo fa”. Esiste il rischio che Mosca usi l’immigrazione africana come un’arma contro l’Europa. “È presente in Africa con soldati e mercenari, come la Wagner, che sono riusciti a infiltrarsi nei governi di diversi Paesi, penso al caso recente del Sudan. Mettono una parte contro l’altra – osserva il titolare della Difesa – e creano percorsi di instabilità che costringono all’immigrazione centinaia di migliaia di persone”.
Il rischio è lasciare l’Africa sotto l’influenza di Russia e Cina
Non dovrebbe essere necessario “convincere” gli Stati Uniti – dice esplicitamente Crosetto all’indirizzo della Casa Bianca, proprio nel giorno dell’inizio della missione americana di Tajani. “È strano doverglielo far capire, certe cose non andrebbero spiegate. La mancanza di aiuto dell’Occidente non solo mette la Tunisia in difficoltà, la consegna in mano a potenze che vorrebbero usarla per mettere in crisi l’Occidente tra qualche anno”.
“Serve una revisione delle forze armate”
Quanto all’Ucraina, Crosetto sottolinea che l’invio di aerei “non è mai stato sul tavolo. L’Italia è e resta al fianco della resistenza ucraina contro l’aggressione russa. Ovviamente coltiviamo ogni giorno la speranza che la guerra finisca e che questi aiuti non siano più necessari”. Su questo terreno, il ministro torna a sostenere una revisione delle forze armate italiane. “È necessario un ripensamento della missione e delle regole di ingaggio delle nostre forze armate. Fino in anni recenti erano strutturate come forze da utilizzare in operazioni di pace. Oggi possono essere chiamate sempre più a ricoprire il ruolo di forze speciali”.
Nessun ritardo sul Pnrr, Draghi non avrebbe fatto di più
Oggi saranno a Roma gli ispettori della Commissione per il Pnrr e secondo Crosetto, “il percorso delle riforme chieste dal Pnrr non è rallentato, Draghi non avrebbe fatto di più. Il problema del Pnrr può essere un altro. Cioà a capacità del sistema Paese di assorbirlo, di trasformare le cifre del piano in lavori pubblici, camion, betoniere, impianti edili, ore di ingegneria e lavoro di operai. Rispetteremo la scadenza di agosto, ma faremo anche in modo che ai finanziamenti corrispondano progetti reali e realizzabili”.