Ddl antipirateria, via libera dalle commissioni in Senato. FdI: “Presto il testo in aula”
Le commissioni Giustizia e Ambiente del Senato hanno dato disco verde al Ddl antipirateria on line, senza modifiche rispetto al testo già approvato dalla Camera. Previste misure importanti contro la diffusione illecita di contenuti audiovisivi, con il rafforzamento dei poteri dell’Autorità per le telecomunicazioni e il blocco degli streaming pirata entro i primi 30 minuti. “Riteniamo fondamentale ripristinare la legalità” afferma in una nota la relatrice per la commissione Giustizia, Erika Stefani, capogruppo della Lega nella Commissione di Palazzo Madama.
Mollicone: ” Passaggio importante”
“Esprimo grande soddisfazione per il via libera delle commissioni Giustizia e Comunicazioni del Senato al testo sulla pirateria digitale. Ringrazio i colleghi di Palazzo Madama che hanno approvato velocemente il testo della Fotocamera senza ulteriori modifiche”. Così il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone (Fdi), che aggiunge: “Proprio oggi, agli stati generali della lotta alla pirateria organizzata da Fapav, avevo auspicato insieme alla senatrice Erika Stefani un rapido ok visti gli allarmanti dati Ipsos sul danno economico procurato da questo fenomeno. Spero che il testo vada molto presto in aula per vedere pubblicato in Gazzetta Ufficiale prima dell’uscita del bando sui diritti sportivi”.
I dati del “pezzotto”: 1,8 mld l’anno
Secondo le rilevazioni sarebbero addirittura cinque milioni gli italiani in possesso del “pezzotto”, lo strumento informatico che consente abusivamente di poter vedere tutte le reti televisive a pagamento. Con una media di dieci euro mensili, il conto è presto fatto: 1,8 miliardi di euro annui, in gran parte sottratte ai canali sportivi che trasmettono le partite di calcio di campionato e Champions.
3 anni di carcere e 5 mila euro di multa
Il disegno di legge, già approvato a marzo alla camera, prevede l’aumento delle sanzioni sia per coloro che mettono illegalmente a disposizione contenuti protetti da copyright, sia per gli utenti finali che rischiano multe fino a 5mila euro. I soggetti che fanno camcording (registrando cioè film al cinema per diffonderli illegalmente sul web), inoltre, rischieranno fino a tre anni di carcere.