Facoltà di medicina, quattromila posti in più per gli studenti. Bernini: “Il governo rispetta le promesse”
18.200 posti complessivi per gli studenti di medicina, quasi quattromila in più rispetto all’anno precedente. E’ il primo, importante risultato ottenuto dal governo Meloni sulla strada della progressiva espansione dei posti a concorso per i futuri medici . L’accordo tra l’esecutivo e la conferenza delle Regioni è stato raggiunto la scorsa settimana. Numeri questi che il Governo ha previsto di replicare per i prossimi 7 anni, giungendo addirittura a quota 30.000 entro il 2030, mantenendo pur sempre il numero programmato. Durante la Conferenza Stato Regioni, non si è raggiunto un accordo solo per i posti di ingresso a Medicina, anzi. L’accordo approvato determina il fabbisogno per l’anno accademico 2023/2024 anche per i corsi di laurea in Professioni sanitarie (triennale e magistrale), e per i corsi di laurea magistrale in Farmacia, Biologia, Chimica, Fisica e Psicologia.
I test a luglio
La prima sessione dei Tolc Med ( i test d’ingresso ) si è svolta dal 13 al 22 aprile 2023. A luglio invece ci sarà una seconda sessione dal 15 al 25 luglio. L’aumento dei posti in dotazione è strettamente collegato all’obiettivo di avere a disposizione, nel giro di sette anni, il doppio dei medici che si laureano annualmente secondo i dati disponibili.
Il ministro: “Raggiunto un primo traguardo”
“La riforma del numero chiuso passa anche per un intervento sulle specializzazioni-ha detto il ministro dell’università Annamaria Bernini, – Con il ministro Schillaci vogliamo ottimizzare e rendere meno burocratici gli accessi, creando dei meccanismi di incentivo affinché non vi siano squilibri come sulla medicina d’urgenza. È il secondo step su cui stiamo lavorando. L’apertura indiscriminata comporterebbe un abbassamento della qualità dell’offerta formativa e non risolverebbe il nodo delle specializzazioni, rischiando di inflazionare la professione. La stima del fabbisogno è chiara: occorrono 30mila nuovi medici nei prossimi sette anni. Ora dobbiamo indirizzarli nei giusti settori”.
Porte aperte agli specializzandi
Nel frattempo, le Regioni hanno deciso di aprire le porte degli ospedali agli specializzandi, che potranno già partecipare ai concorsi. I settori dove emerge la criticità sono quelli dell’emergenza, per i quali si stanno approntando misure straordinarie. Sul punto il sottosegretario alla salute , Marcello Gemmato, su indicazione del ministro Schillaci, ha avviato una serie di interlocuzioni che stanno già portando frutti, specialmente nelle regioni del sud che presentano un maggiore bisogno di reclutamento dei medici.