Gay Pride a Milano, la denuncia di ProVita: “Il gender avallato pure in una chiesa”

7 Giu 2023 13:46 - di Redazione
gender

In vista del Gay Pride, la chiesa milanese si apre alla comunità gay nel nome della lotta a ogni discriminazione: venerdì 9 giugno alle 21, infatti, secondo quanto riferito da Repubblica, si terrà nella chiesa di San Carlo al Lazzaretto la celebrazione eucaristica serale “Diamo voce al silenzio” alla quale l’Agedo, l’associazione dei genitori di omosessuali, ha invitato tutti i milanesi spiegando che sarà «un’occasione per incontrarci, per pregare insieme e per ribadire, ancora una volta, che fede e omosessualità non sono inconciliabili». In questo clima, però, secondo quanto denunciato da ProVita, si sarebbe verificato un caso in cui le iniziative nei luoghi di culto sono andate oltre, finendo per avallare l’ideologia gender.

L’avvertimento del Papa a distinguere tra questione gay e ideologia

Lo stesso Papa Francesco ha più volte invitato la Chiesa ad aprirsi alle persone omosessuali, a «fare pastorale con loro», anche quando sono «una coppia», avvertendo però sulla netta distinzione che esiste tra questo e l’ideologia gender. Se infatti il Pontefice ha chiarito che la Chiesa deve  abbandonare le rigidità nei confronti delle coppie gay, così come per esempio di quelle risposate, ha però anche lanciato un monito molto forte nei confronti del gender: che è, ha avvertito, un’ideologia «pericolosa», perché «è astratta rispetto alla vita concreta di una persona, come se una persona potesse decidere astrattamente, a piacimento, se e quando essere uomo o donna».

ProVita: “In una chiesa superato il confine tra discriminazioni e teorie gender”

Secondo una denuncia di ProVita, il confine tra accoglienza senza pregiudizi di ogni essere umano e sostegno all’ideologia gender sarebbe stato superato nel corso di un’altra celebrazione tenuta in una chiesa di Milano e, in particolare, nella Chiesa di Santa Maria della Passione: una veglia contro l’omotransfobia, svolta il 26 maggio. ProVita ha denunciato che in quella occasione sono stati «avallati espressamente» termini come «uomini, donne e persone non binarie», «popolo queer» e «trasformazione dei corpi» e ha definito «choc» l’evento, affermando di essere entrata in possesso «del libretto della liturgia e di alcuni video che provano come dentro una chiesa cattolica si sia fatto riferimento a teorie antiscientifiche e contrarie al Magistero e alla Dottrina della Chiesa Cattolica».

«Ci rammarica – ha commentato il presidente di ProVita, Antonio Brandi – che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, tramite il suo vicario episcopale, abbia risposto alle nostre segnalazioni prima dell’evento ritenendo “eccessivo e sovrastimato l’allarme”. Ebbene, le preoccupazioni e gli allarmi dei nostri sostenitori si sono rivelati fondati. Come fa una chiesa cattolica a ospitare un evento che, pur pregando comprensibilmente contro ogni discriminazione, avalla teorie che la Chiesa rifiuta e che non hanno base scientifica?».

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