Giustizia, Bongiorno: “Nordio si è solo difeso, nessuno si sogna di ridurre le intercettazioni”
“Un ottimo primo passo. Il bilancio si farà alla fine del quinquennio. È ingeneroso dire adesso che ci si attendeva molto di più”. Sul pacchetto Nordio, che sinistra e magistrati attaccano ad alzo zero, Giulia Bongiorno, non ha dubbi. “Ma è solo l’inizio”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera, rispondendo a chi accusa il ministro della Giustizia di aver mancato l’obiettivo della mega riforma.
Giustizia, Bongiorno: garantismo, riservatezze ed efficienza
La riforma è ispirata a tre principi: garantismo, tutela della riservatezza ed efficienza. Sull’abuso d’ufficio si è trovato un punto di caduta, poi verranno rivisitati tutti i reati contro la pubblica amministrazione, spiega la responsabile giustizia della Lega. Che rispedisce al mittente una dietro l’altra le critiche che provengono soprattutto dalla Anm. “Il terrore della firma è una certezza, il vuoto di tutela un’ipotesi. In ogni caso abbiamo ancora la seconda parte della riforma su cui lavorare, ed eventualmente si potranno rimodulare gli altri reati”.
“Fisiologico che il ministro dialoghi con la maggioranza”
La riforma è condivisa, dice ancora. “Ed è fisiologico che il ministro si confronti con i responsabili giustizia della maggioranza. Per esempio, avevo segnalato le mie preoccupazioni per l’eventuale inappellabilità delle sentenze per reati di violenza contro le donne. E infatti quei reati sono stati tenuti fuori”. Nessun pericolo di sbilanciamento verso la difesa. “Il difensore nella fase delle indagini non conosce gli atti. E non può avere nella quasi totalità dei casi né le risorse né gli investigatori di cui dispone l’accusa. Se per una volta si riuscisse ad avere condizioni più favorevoli all’indagato sarebbe corretto”.
Intercettazioni, non alla pesca a strascico
Bongiorno fa chiarezza anche sulla stretta sulle intercettazioni, terreno scivoloso dove regna il caos. “Il ddl non contiene limiti se non sulla pubblicazione. Sì a quelle riportate ad esempio nell’ordinanza di custodia cautelare e nel decreto di sequestro, no a stralci di informative e brogliacci”. Chi intercetta – chiarisce – deve seguire le regole. Ma mai, mai, ridurremo uno strumento indispensabile per la lotta alla criminalità”. Niente abusi ed eccessi, la cosiddetta “pesca a strascico”, ma nessuna esclusione per alcuni reati.
Nordio si è solo difeso dagli attacchi delle toghe
Bongiorno difende la dura reazione del ministro Nordio alle critiche dell’associazione nazionale magistrati. “Ha difeso la propria riforma. Ognuno ha il suo carattere, lui lo ha fatto con forza e con vigore”. Il ‘sogno’ della separazione delle carriere non è archiviato. “Chiediamo quello che c’è nel programma di centrodestra. È fondamentale ed urgente garantire indipendenza dei giudici e velocità ai processi. Di certo, servono più magistrati”.
Servono più magistrati, la riforma Cartabia non basta
Su questo tema la riforma Cartabia “non è stata affatto risolutiva, quella del Csm non ha nulla cambiato. All’epoca avevo evidenziato alcune criticità, ma non sono stata ascoltata. Di fronte alla privazione della libertà personale è doveroso superare le difficoltà organizzative. Ben vengano tre teste, invece di una, per evitare errori giudiziari”. Infine la dedica della riforma a Silvio Berlusconi, vittima innegabile di una lunga persecuzione giudiziaria. “Naturale che lo faccia FI. Io credo che le leggi vadano a dedicare al vero destinatario: la collettività”.