I giornalisti indipendenti russi ai grandi di Big Tech: “Aiutateci, Youtube e Telegram a rischio chiusura”
C’è il fondato rischio che anche Youtube e Telegram, i due ultimi canali su cui può ancora circolare in Russia informazione libera, siano bloccati: “molto presto, questo autunno”, in vista delle elezioni presidenziali del 2024. Un sos lanciato dai giornalisti indipendenti russi, insieme a Reporter senza frontiere; con il sostegno del Premio Nobel per la pace del 2021: il direttore di Novaya Gazeta, Dmitry Muratov, il cui sito web è stato oscurato da tempo. Si appellano ai leader del Big Tech, per chiedere il loro aiuto. Per fermare il progetto del Cremlino contro i pochi mezzi rimasti per distribuire contenuti.
L’Sos dei giornalisti indipendenti russi ai leader di Big Tech
I giornalisti – riporta l’AdnKronos- chiedono alle compagnie a cui fanno capo i social ancora aperti in Russia, ma anche a ceo di quelle bandite da tempo, di stabilire un canale di comunicazione: in modo da prevenire il blocco completo dello spazio informativo in Russia. Scrivono, come si legge nella lettera aperta pubblicata da Meduza “per portare alla vostra attenzione la possibilità allarmante della chiusura totale;, attesa molto presto, dello spazio informativo libero online in Russia”. La lettera ha lo scopo di “invitarvi a stabilire canali con noi per costruire soluzioni ;per impedire che la Russia sia disconnessa dal resto del mondo”.
Giornalisti russi: “Aiutateci, Youtube e Telegram a rischio chiusura”
“I regimi totalitari distruggono i media indipendenti per stabilire controllo sulle società attraverso la propaganda. Non si tratta – si legge nell’appello disperato- più solo di censura di singole pubblicazioni e messaggi. E’ qualcosa di nuovo, globale. Pericolosi tentativi sono in atto per distruggere i mezzi stessi per rendere disponibili contenuti ai cittadini. Ora in Russia l’intera infrastruttura della trasmissione di contenuti è minacciata di distruzione: in modo particolare Youtube e Wikipedia. Gli ingegneri oggi possono aiutare i media indipendenti e la società russa. Possono individuare e attuare metodi affidabili e algoritmi per preservare Youtube, Wikipedia e le Vpn. La libertà di espressione oggi dipende dalla tecnologia. Abbiamo bisogno di mettere in campo l’iniziativa congiunta: “ingegneri contro la dittatura””, ha scritto Muratov.
“In vista delle presidenziali del 2024 aumenterà l’intolleranza di Putin”
Nella lettera indirizzata fra gli altri a Mark Zuckerberg, Tim Cook, Pavel Durov, Neal Mohan, Satya Nadella, Elon Musk, si sottolinea: “Con l’avvicinarsi della stagione elettorale, le autorità saranno sempre più intolleranti a qualsiasi discorso che contraddica la narrativa ufficiale del Cremlino”. Già questo autunno, “più di 140 milioni di persone potranno essere ostaggio dell’apparato della propaganda di stato”. Telegram e Youtube sono le uniche due piattaforme ad essere sopravvissute parzialmente alla purga contro l’informazione libera. Iniziata – specificano- ben prima dell’invasione dell’Ucraina. Piattaforme sulle quali “i giornalisti russi possono provare a informare i loro concittadini della realtà della guerra che Putin porta avanti a loro nome”.