“Il 2 giugno vinse la monarchia”: Elisa Anzaldo del Tg1 riscrive la storia e scatena ironie e proteste (video)

2 Giu 2023 19:14 - di Guido Liberati
Elisa Anzaldo

Elisa Anzaldo del Tg1 è diventata suo malgrado il personaggio del giorno. In effetti, la gaffe è di quelle epocali: sul web li chiamano epic fail.

Alla guida dello speciale del Tg1 per seguire la cerimonia che si tiene oggi in occasione della Festa della Repubblica, la Anzaldo ha infatti aperto così l’appuntamento: “2 giugno 1946. Gli italiani furono chiamati a scegliere fra repubblica e monarchia e scelsero la monarchia. Buongiorno, oggi è il 2 giugno, Festa della Repubblica”.

Sui Social è spuntato più di un meme sulla Anzaldo, a cominciare dalla storica pagina del Corriere della Sera, riscritta con l’immagine della giornalista del Tg1.

Scatenatissimi anche i complottisti e i nostalgici monarchici. Come un utente che commenta: «E finalmente, dopo 77 anni, qualcuno (Elisa Anzaldo) la dice giusta. Scherzi a parte, di brogli ci si imbroglia».

Il precedente della battuta infelice sulla Meloni in campagna elettorale

Elisa Anzaldo, giornalista Rai da oltre 20 anni e già alla conduzione del Tg1 prima nell’edizione della notte, poi in quella delle 17, non è nuova a interventi che fanno discutere. La scorsa estate, in piena campagna elettorale, ironizzò su Giorgia Meloni. La battuta le costò la sospensione dalla conduzione del Tg1. In quell’occasione, la giornalista Rai uno scambio di battute mal riuscito all’interno della rassegna stampa del Tg1.

Ospite in studio il condirettore del Corriere dello Sport, Alessandro Barbano, la domanda aveva sfiorato il gossip su un cambio di tifoseria della Meloni: da adolescente avrebbe cambiato squadra calcistica, passando dalla Lazio alla Roma.

Lo stesso giornalista aveva confidato di aver cambiato squadra lui stesso in età matura. Per poi chiosare con un salomonico: ” Se peccato è, in questo caso non è il peggiore peccato di Giorgia Meloni”. A quel punto la Anzaldo aveva colto la palla al balzo per aggiungere: “Ce ne sono tanti altri…”, accompagnato da una risatina maliziosa. Un intervento che, pronunciato in piena campagna elettorale, aveva scatenato le proteste del centrodestra.

 

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