In piazza Duomo cori e bandiere per Silvio Berlusconi. E il triste show di una provocatrice

14 Giu 2023 14:16 - di Gigliola Bardi
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Una porzione di piazza Duomo chiusa, il resto dell’area accessibile solo dopo controlli ai varchi con metal detector, sui tetti tiratori scelti e in strada tantissime divise di carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza, esercito, polizia locale, 118 e protezione civile: è un dispositivo di sicurezza massiccio quello predisposto per i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, che inizieranno alle 15. L’arrivo del feretro è atteso per le 14.50.

L’attesa in piazza Duomo per i funerali di Berlusconi

Sulla piazza fin dal mattino sono arrivati i sostenitori del Cav. L’accesso è libero, ma contingentato: sono stati consentiti 10mila ingressi. Inizialmente si era parlato di 20mila. Per permettere a tutti di seguire le esequie sono stati allestiti dei maxischermi. All’interno della Cattedrale i posti sono invece circa 2mila, assegnati alla famiglia, agli amici e alle numerose personalità italiane e internazionali che interverranno. Vi saranno con ambasciatori, consoli, ministri degli Esteri e capi di stato e di governo, tra cui il premier ungherese Viktor Orban, il presidente dell’Iraq Abdul Latif Rashid e l’emiro del Qatar Tamim bin Hamed.

Cori e striscioni: “Silvio, Silvio, c’è un solo presidente”

Durante l’attesa dalla folla che si era già radunata sono partiti cori come “Silvio, Silvio, c’è un solo presidente”, tra uno sventolio di di Forza Italia e del Milan. In piazza sono arrivati con un certo anticipo anche i giocatori del Monza. Esposto in prima fila c’è anche un tricolore. Nel fondo della piazza sono state issate a mezz’asta tre bandiere di Italia, Unione europea e Milano.

Il triste show di una solitaria provocatrice: “Io non sono a lutto”

Dunque, una grandissima manifestazione d’affetto, non inficiata in alcun modo neanche da un tentativo di provocazione. In piazza Duomo, infatti, si è presentata una donna con una maglietta bianca con la scritta “Io non sono in lutto”. Un gesto prima di tutto sciocco, che qualifica chi l’ha compiuto. “Lei deve rispettare innanzitutto una persona morta. Serve rispetto per la morte”, ha detto un uomo alla donna, che mostrava tra le mani un libro di Giovanni Falcone. “Se non è in lutto, stia a casa, noi siamo venuti a salutare un morto”, gli ha fatto eco una signora. Presto le contestazioni sono diventate un coro di “comunista, cafona, vergogna, vai a casa”. Ma nulla è servito a riportare la donna al buon senso e alla pietas: “Perché dovrei andarmene? Io stavo in silenzio a leggere il mio libro”, ha detto la provocatrice, che con i cronisti ha tentato a vestire i panni dell’eroina civica, apparendo in fin dei conti come solo una dei tanti haters che si sono manifestati in queste ore: “Non condivido il lutto nazionale, che non è stato concesso neanche a persone che sono morte e hanno dato la loro vita per lo stato italiano”.

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