Kata, un’ora e 45 tra l’ultimo video e l’allarme: 1500 telecamere al setaccio per trovare le sue tracce

23 Giu 2023 18:51 - di Redazione
kata

Nuovi dettagli emergono sul giorno in cui a Firenze è scomparsa Kata, la bimba peruviana di 5 anni di cui non si ha più traccia ormai da sabato 10 giugno, nonostante le ricerche incessanti. In particolare, dalle indagini, che seguono l’ipotesi del rapimento, è emerso che il periodo in cui la piccola può essere stata portata via è di circa un’ora e 45 minuti, ovvero l’arco di tempo trascorso dall’ultima volta che è stata inquadrata da una telecamera a quando la mamma, Kathrina Alvarez, ha iniziato a cercarla, dopo essere rientrata dal lavoro nell’ex hotel Astor occupato nel quale vivevano.

La prima richiesta di aiuto ai carabinieri alle 18.41

Da fonti investigative, citate dall’agenzia di stampa Adnkronos, si apprende che la donna ha telefonato all’Arma dei carabinieri per chiedere aiuto la prima volta alle ore 18.41. L’operatore della centrale operativa che ha risposto ha indicato alla mamma di portare immediatamente una fotografia della bambina in una caserma. E la donna ha acconsentito. Kathrina Alvarez è stata fatta entrare immediatamente nella caserma in cui si è presentata e con altrettanta solerzia i militari hanno allertato la Prefettura affinché attivasse il piano di ricerca per le persone scomparse. L’avviso è scattato prima ancora di prendere la denuncia.

Quell’ora e mezza in cui si sono perse le tracce di Kata

Le indagini hanno ricostruito nel dettaglio tutti i passaggi salienti di quel pomeriggio, fino a stabilire in un’ora e 45 mezza il lasso di tempo in cui la bambina è sparita: alle 15.01 di sabato 10 giugno una telecamera esterna ha ripreso Kata davanti a uno degli ingressi dell’ex hotel in via Boccherini; tra le 15.12 e le 15.13 la bimba viene nuovamente inquadrata mentre sale le scale e poi le riscende per andare nel cortile; in quel momento la mamma sta tornando dal centro di Firenze, dopo il turno di lavoro e arriva nell’ex albergo alle 15.45. Ma, secondo quando avrebbe riferito ai magistrati, non vede subito la figlia che pensa stia giocando con il fratellino maggiore, 8 anni. La donna, quindi, va in camera e solo dopo circa un’ora avrebbe iniziato a cercare Kata. Si arriva così a poco prima delle 17 quando, non trovandola insieme agli altri bambini con cui pensava stesse giocando, inizia ad allarmarsi e a chiedere aiuto. Poi alle 18.41 telefona ai carabinieri.

L’anomalia dei volantini sulla bimba scomparsa

Sempre sabato 10 giugno alle 20 circa si stampano i primi volantini delle ricerche con sopra l’immagine di Kata in bianco e nero e una scritta con un pennarello rosso “Scomparsa bambina vestita di rosa”. Persino quel volantino però solleva un interrogativo: viene indicato che la piccola è sparita in via Monteverdi, ma l’ex hotel Astor è situato a un altro incrocio. Forse è stata solo una svista. Tuttavia in via Monteverdi, si scoprirà più avanti, c’è il cancello di una corte, di alcuni condomini, che è separata dal cortile dell’ex hotel solo da un muretto. Una possibile via di fuga che al momento non è stata esclusa. Perché la sera della sparizione viene indicata proprio quella via, sbagliata, nel volantino? Persone vicine alla mamma di Kata dicono che per loro via Monteverdi era comunque accanto all’ex albergo.

Al setaccio le 1500 telecamere di sorveglianza di Firenze per trovare tracce di Kata

Nel frattempo continuano a tutto campo le ricerche . Dopo il vertice che si è tenuto mercoledì nella Procura fiorentina, con il coordinamento del procuratore aggiunto Luca Tescaroli, che conduce le indagini con i pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, è in pieno svolgimento il vaglio delle immagini riprese dalle circa 1.500 telecamere di videosorveglianza presenti in città, un compito affidato al Ros e ai militari del Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri.

Gli approfondimenti sul furgone con targa romena

Le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area dell’ex albergo, infatti, non avrebbero fornito informazioni utili circa la sparizione di Kata. Da qui l’esigenza di allargare il perimetro dei filmati registrati dalle videocamere che è stato esteso all’intera città, in modo da poter individuare tracce legate ai possibili rapitori della bimba scomparsa. Approfondimenti investigativi sono in corso anche sulle dichiarazioni rese da alcuni testimoni che avrebbero riferito di aver visto nel pomeriggio di sabato 10 giugno dietro l’albergo un furgone con targa romena dove sarebbe stata caricata della merce.

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