La Boschi fa la Sirena: «De Luca è nel Pd, per adesso…». E a Calenda: «Porta aperta ad Azione»
L’Assemblea nazionale di Italia Viva che si sta svolgendo a Napoli riserva segnali e pontenziali sorprese in vista delle Europee. E’ Maria Elena Boschi a rispondere ai cronisti sullo stato dell’arte del Terzo Polo, uscito a brandelli dalle recenti amministrative. “Un percorso comune con Azione in vista delle Europee? Se ne era parlato, ma come si sa, nel Terzo Polo tutto divena una recita a soggetto, cpn un copione che cambia da un giorno all’altra. Infatti, la Boschi risponde: ” Dipende da Calenda, ancora non ha deciso cosa vuole fare”. Lei ha le idee più chiare:
Boschi: “Porte aperte ad Azione per le Europee: dipende da Calenda”
“Noi abbiamo lasciato la porta aperta agli amici di Azione, anzi – ha aggiunto – la nostra idea è di creare un’aggregazione in vista delle Europee per essere insieme più forti. Non soltanto con Azione, ma anche con altre forze politiche, energie e movimenti che si riconoscano in una forte proposta europeista; che si riconoscano in un’idea di sviluppo sostenibile; che metta al centro le persone, le famiglie e soprattutto un’idea di riforme vere e coraggiose. Non soltanto per il nostro Paese, ma anche per l’Europa. Su questo siamo al lavoro e nei prossimi mesi speriamo di poter presentare un progetto comune”. Certo, tutto dipende da Calenda – dice- e questo non è un buon viatico. I bene informati dicono infatti che tra Carlo Calenda e Matteo Renzi non siamo al gelo ma quasi. E tra i due sono volate parole grosse.
La Boschi fa la Sirena con De Luca: “Lavoriamo bene con lui in Campania”
Ma c’è un altro versante – la Campania- sul quale la Boschi cerca di fare la Sirena incantatrice, usando parole di miele verso Vincenza De Luca. Il governatore è reduce da una polemica al alzo zero contro Elly Schlein dopo il “declassamento del figlio Piero: da vicecapogruppo del Pd alla Camera a segretario. Uno “sgarbo” che si aggiuunge alla guerra che la segretaria gli sta facendo sul no al terzo mandato in Campania. I rumors parlano di un De Luca padre molto agitato contro il Pd a trazione Schlein. E gli orizzonti che potrebbero aprirsi sono intriganti. Lo fa capire (o lo spera) la Boschi.
Boschi: “De Luca non noi? Ma è nel Pd, mi sembra…”
Entra nel merito la parlamentare di Iv: “De Luca con noi? Io credo che De Luca in questo momento stia nel Pd convintamente. Poi, chiaramente, dobbiamo capire anche cosa vorrà fare il presidente. Noi lavoriamo bene in Regione perché Italia Viva è in Giunta con De Luca”, sottolinea la parlamentare di Iv, calcando la mano sul rapporto idilliaco.”Lavoriamo bene con lui in questo territorio – ha ribadito Boschi -: quindi sicuramente ci sono tutte le condizioni per un ottimo dialogo, confronto e lavoro comune. Ma mi sembra che sia nel Pd”. Per ora.
I rumors: addio di De Luca al Pd?
Proprio venerdì “Italia Oggi” recava un titolo preciso: “De Luca: è quasi addio al Pd“. Merita attenzione un passaggio di questo retroscena. Dopo avere risposto ai cronisti di non potere invitare a cena Schlein «perché al ristorante non si dicono parolacce», c’è stato un altro siparietto. Allora a pranzo con Renzi? «Sì – ha risposto De Luca ai cronisti- ma io porterò le mozzarelle. Quando era presidente del Consiglio mi invitò, una volta, a pranzo. Esi permise di offrirmi la ribollita con i funghi, una cosa insipida, sciapa. A me? Un menù da preistoria gastronomica. Per riportare Renzi alla civiltà al pranzo successivo mi presentai con delle mozzarelle. E lui se le scofanò tutte. Se ci ritroviamo a pranzo lo rifaccio». Come dire, sembra più di un’apertura. Sarà il patto delle mozzarelle?
Boschi: “Noi vogliamo essere decisivia in Italia e in Europa”
La Boschi ha poi proseguito: “La vera sfida per Italia Viva e per i riformisti sono le europee del 2024. Per questo abbiamo voluto fare l’assemblea qua a Napoli, proprio per lanciare il conto alla rovescia. Sappiamo che c’è una destra sovranista molto forte in Europa in questo momento: l’abbiamo visto anche negli ultimi risultati elettorali un po’ ovunque dalla Spagna alla Finlandia. E c’è una sinistra che diventa sempre più radicale e massimalista che va in crisi e in difficoltà un po’ ovunque. Per questo serve una nuova formazione riformista”.