La Russa: “Berlusconi meritava la camera ardente in Senato, ma rispetto il volere della famiglia”
“Oggi il mondo è più povero. Può sembrare una frase fatta ma nel caso di Silvio Berlusconi mai frase fu più veritiera. E sarà veramente difficile riempire il vuoto che lascia. Perché questo vuoto Silvio lo lascia in molti campi. È stato un innovatore ovunque abbia deciso di operare”. Premessa necessaria per Ignazio La Russa, intervistato dal Corriere della Sera, che traccia il profilo del rapporto decennale, politico e personale, avuto con l’ex premier. Che ha conosciuto quando il Cavaliere, “che non aveva pregiudizi”, accettò un incontro con il gruppo dirigente del Movimento sociale italiano poco dopo l’elezione di Gianfranco Fini a segretario.
La Russa: credo che a Berlusconi sarebbe piaciuto avere l’estremo saluto in Senato
Il presidente del Senato conferma di aver messo a disposizione l’Aula del Senato per la camera ardente. “Secondo me sarebbe stato giusto, ma rispetto la decisione dei parenti che hanno preferito altre soluzioni. Credo che a Berlusconi non sarebbe dispiaciuto che l’estremo saluto avvenisse in Senato. Da quel Senato da cui ingiustamente era stato allontanato”. Delle polemiche pretestuose di queste ore sulla proclamazione del lutto nazionale La Russa preferisce glissare per non entrare nel corto circuito dell’odio postumo di parte della sinistra e degli avversari.
C’è un’Italia prima di Berlusconi e un’Italia dopo Berlusconi
“Se il Pontefice, il presidente della Repubblica e i capi dei principali partiti, non solo di maggioranza, stanno riservando parole di grande rispetto nei confronti di Berlusconi, riconoscendo la sua grandezza e il suo enorme peso politico. Che qualcuno faccia il controcanto dicendo che non solo non è giusto riservare a Silvio Berlusconi il lutto nazionale, ma neppure i funerali di Stato, sinceramente lascia il tempo che trova”. E ancora: “Berlusconi è stato quattro volte presidente del Consiglio. C’è un’Italia prima di Berlusconi e c’è un’Italia dopo Berlusconi. Questo, che piaccia o no, è un dato oggettivo ed incontrovertibile. Silvio ha cambiato la società e questo governo ha deciso che lui meritava un riconoscimento nazionale”.
Lui era di un altro pianeta…
Poi un aneddoto inedito che dice tutto sulla statura del fondatore di Forza Italia. Della sua differenza con tutti gli altri, “lui era di un altro pianeta”, dice la seconda carica dello Stato, una vita dedicata alla politica dagli esordi nel Movimento sociale. “Una volta eravamo con Gaparri e Matteoli, e Berlusconi ci disse: “Voi siete come fratelli per me e se uno di voi ha bisogno di un milione di euro io ve lo presto. Che problema c’è?” Gli risposi: “Grazie e sappi, anche se non capiterà mai che tu ne abbia bisogno, che anche io posso prestarti centomila euro”. Berlusconi, senza scomporsi mi guardò negli occhi e disse: “Vedi, la differenza economica che c’è tra noi è molto maggiore di quella che c’è tra un milione e centomila”. A questa battuta fece seguire una risata”.
I rapporti con Giorgia Meloni e le mediazioni di La Russa
Le relazioni con Giorgia Meloni, invece, furono complesse, non sempre idilliache e il presidente del Senato ricopriva spesso il compito di ambasciatore. “Negli ultimi tempi il loro rapporto era diventato ottimo. Fino a non molto tempo fa, tra loro c’era un minimo di distanza dovuta a tre fattori. Primo: la differenza generazionale. Secondo: in Italia Berlusconi non si era mai dovuto rapportare con una donna leader di un altro partito. Terzo: lui era abituato ad essere il capo della coalizione senza se e senza ma. E Giorgia, pur riconoscendogli il ruolo di capo della coalizione, non gli ha mai riconosciuto il “senza se e senza ma””.