La Russa: “Berlusconi per me è stato come un fratello maggiore. Ora il mondo è un po’ più povero”
Più di un amico: per Ignazio La Russa Silvio Berlusconi era “una sorta di fratello maggiore”. Il presidente del Senato ha annunciato che domani proporrà alla conferenza dei capigruppo la sospensione dei lavori d’Aula nel giorno dei funerali, fissati per mercoledì 14 giugno. Soprattutto, però, si è soffermato sui ricordi del Cav, rispetto al quale ha sottolineato che “è vero, come ha detto il presidente della Repubblica di cui ho ascoltato le parole, che c’è una Italia prima di Berlusconi e una dopo Berlusconi. Così come c’è una Italia fino a ieri ed una da domani”.
Una “notizia dolorosa per tutti: ora il mondo è un po’ più povero”
“La morte di Silvio Berlusconi è una notizia dolorosa per tutti, per chi lo conosceva, per chi poteva ritenersi, come me, suo amico, ero una sorta di fratello minore”, ha detto La Russa, sottolineando che “Berlusconi ha cambiato tutto nella sua vita, la politica, c’è un prima e un dopo Berlusconi, l’imprenditoria, il calcio, la televisione, la diplomazia, lui è riuscito, qualunque cosa facesse, a fare un cambio completo delle realtà di quel momento”. “Per quanto riguarda il calcio, lui diceva sempre che non era capace di tifare contro una squadra italiana che giocava all’estero. Era sincero quando sosteneva che non c’era animosità di alcun genere nei confronti dei cugini interisti, diverso era nella derby tra Inter e Milan. Ora il mondo è un po’ più povero”.
La Russa: “Berlusconi per me era come un fratello maggiore”
Quanto ai ricordi personali, “ce ne sono troppi”, ha detto La Russa, rispondendo alle domande del Tg5, al quale però ha offerto “il primo: ero dirigente non parlamentare dell’Msi e Berlusconi, anticipando questa caratteristica di non avere preclusioni per nessuno, venne a trovarci durante una riunione della nostra direzione nazionale”. “Mi sembrò – ha commentato – un riconoscimento per una forza politica che veniva emarginata, che mi fece subito capire che era persona al di fuori degli schemi. Tutta la sua vita ha poi confermato questa mia impressione”. E l’ultimo, in occasione dell’elezione alla presidenza del Senato.
L’ultimo ricordo è “di grande amicizia”
“Io dico che sfortunatamente ho ritenuto di tenere i contatti con famiglia, con l’entourage in questi ultimissimi tempi. Non ho avuto il coraggio di parlargli mentre era in ospedale”, ha raccontato La Russa, ai microfoni del Tg5. “È bello pensare che il mio ultimo rapporto con lui è stato di vittoria, quando dopo la mia elezione a presidente del Senato venne a dirmi che era la persona più felice del successo del centrodestra e della mia elezione, nonostante qualcuno disse che avevamo litigato noi due, anche se semmai litigavamo su altri motivi e non con me”. “L’ultimo ricordo che ho è di grande amicizia, confermato anche nella presenza successiva che mi ha fatto a Roma”.
Fino all’ultimo è stato “padre nobile” del centrodestra
Sui ragionamenti politici, invece, La Russa non si è voluto soffermare. “Oggi non sono queste le riflessioni. Io so che Berlusconi mai come in questo periodo è stato solidale con le forze del centrodestra. Ha deciso di tenere un ruolo di padre nobile. Credo quindi che le ripercussioni le verificheremo più avanti, ma credo che non ce ne saranno”.