La sinistra vuole seppellire anche il governo Meloni dopo il Cav. L’idea folle di un “tecnico”
A sinistra hanno le visioni. Sognano che la morte di Berlusconi segni la fine anche del governo Meloni. Ma è un delirio più che un sogno. L’ipotesi è stata accarezzata da Claudio Tito su la Repubblica, agitando le spettro di un governo tecnico a sostituire quello politico eletto dagli italiani. Quell’editoriale ha scatenato i sogni più insensati. Ma rimarranno tali. Usare Berlusconi morto in funzione anti-Meloni è meschino umanamente, una pia illusione politicamente. “Non solo la sinistra forcaiola non si rassegna a rispettarne la memoria (…). Ma addirittura spera di poterlo usare in funzione anti Meloni. L’avvisaglia di ciò che ci aspetta: ovvero un soffiare sul fuoco per far divampare l’incendio dentro Forza Italia e dare alle fiamme l’intero governo“. Maurizio Belpietro sulla Verità stigmatizza il sogno proibito della sinistra. Destinato a rimanere tale. Un abbaglio.
Sogno malsano a sinistra: Seppellire anche il governo Meloni
L’idea malsana “consisterebbe nel rieditare la vecchia formula dei presidenti del Consiglio scelti dal capo dello Stato: operazione che consente di spazzar via il governo voluto dagli italiani sostituendolo con uno voluto dal Quirinale. Più o meno quel che successe nel 2011, quando Silvio Berlusconi fu costretto a farsi da parte dopo la scissione provocata da Gianfranco Fini con lo zampino di Giorgio Napolitano”. Sappiamo come andò. Il direttore ripercorre le fasi che ci portarono tra le braccia di Mario Monti e di una pletora di premier non eletti, fino a Mario Draghi.
Riproporre quello schema sarebbe l’obiettivo primario: alcuni articoli della stampa di sinistra usano la morte del padre fondatore del centrodestra per fare un falò del centrodestra di governo. O almeno è quello che vorrebbero, attraverso editoriali e retroscena orientati in questo senso a far da “suggeritori”.
Repubblica sogna di fare un falò di FI e del governo
Avvoltoi in agguato, dunuque. “Cercare di armare una crisi di governo, utilizzando la morte di Berlusconi per destabilizzare Forza Italia. In pratica, si tratterebbe di soffiare sul fuoco dei conflitti interni”. L’obiettivo sarebbe “riuscire a far franare un pezzo di centrodestra rendendo instabile la maggioranza”. Del resto basta sfogiare i quotidiani, i “guastatori” lavorano a pieno regime: con retroscena sulle guerre intestine dentro Forza Italia e anche grandi manovre su Mediaset. Il colmo, al solito lo ha toccato Repubblica quando ha sottolineato “Figli già divisi”, con foto di Marta Fascina e Marina Berlusconi da una parte; e gli altri figli dall’altra.
Belpietro: “Vogliono sostituire un governo eletto con una figura cara alla sinistra”
Insomma, a sinistra lo schema è ripetitivo, anche infantile: “un attacco su più fronti, cercando di ottenere la caduta di un esecutivo legittimamente «eletto» dagli italiani. E la sua sostituzione con una figura istituzionale cara alla sinistra, ai poteri forti e a Bruxelles”. Ma questa volta non andrà così. Il governo ha indicatori economici solidi, ha una larga legittimazione popolare, una “luna di miele” con gli elettori che non sta subendo scosse. Anzi, Forza Italia ha fatto un grande balzo nei sondaggi. L’idea è folle.
Foti: “Questi scenari sono soltanto dietrologia”
In più, il commento di Tommaso Foti, capogruppo di FdI alla Camera raggela i “bollenti spiriti” dei sognatori folli: “Gli scenari letti sui giornali sono soltanto dietrologia”, dice al Giornale. “Forza Italia, pur avendo sempre avuto Berlusconi come perno, ha realizzato un percorso autonomo. Semmai cambia il modo di prendere decisioni. Se prima interveniva il presidente a mettere un sigillo su un tema; ora i vertici sono chiamati a confronti più frequenti e decisioni collegiali. Sono convinto che il partito reggerà l’urto di questa perdita terribile. E andrà avanti proprio per continuare le sue battaglie». E la prima cosa che ci ha insegnato Berlusconi, rilancia- è che il centrodestra unito vince e governa. Ha retto bene o male trent’anni». Insomma, a sinistra hanno le traveggole. Il suo è un sogno nato già infranto.