La sparata di Rosy Bindi: lutto nazionale? Sbagliato. Berlusconi era una persona divisiva
“I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”. E’ Rosy Bindi a dare fuoco alle polveri dell’ennesima polemica che riguarda Silvio Berlusconi e il lutto nazionale. Una decisione che non influisce per nulla sulla vita dei comuni cittadini e rappresenta solo il segno di un grave lutto che ha colpito la nazione. Eppure Rosy Bindi, campionessa dell’antiberlusconismo più irrazionale, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, sibila il suo “no”.
E si capisce anche dove vuole andare a parare ricordando la battuta che le rivolse Silvio Berlusconi. “La volta in cui Berlusconi mi disse in tv ‘lei è più bella che intelligente’? Io gli risposi ‘non sono una donna a sua disposizione’. Fu una reazione non pensata, sono parole che escono perché le hai dentro. Dopo quella volta non ho mai fatto pace né ho parlato di nuovo con Berlusconi, lui non mi ha mai più chiesto scusa ma io non ho rimpianti: non so se quelle scuse le avrei accettate”.
Come si vive la scomparsa di un avversario politico? “In questo momento siamo nella fase della santificazione a parte qualche eccezione e questo non va bene. I conti col berlusconismo non sono stati fatti quando era vivo spero che verranno fatti ora”.
“Rosy Bindi – ha commentato Matteo Renzi sarcastico – è una donna che ha visibilità nel momento in cui parla male di qualcun altro. Solitamente di Berlusconi, talvolta di me”. E Lucio Malan, capogruppo di FdI al Senato, contesta la valutazione di Rosy Bindi. La sua figura è divisiva? “Chi fa politica è sempre divisivo. De Gasperi tanti l’hanno votato, tanti non l’hanno votato. Togliatti un po’ di meno l’hanno votato, un po’ di più non l’hanno votato. I Presidenti della Repubblica rappresentano l’unità della nazione ma anche loro hanno il loro passato politico. Se il criterio è solo chi non ha creato divisioni, non si dichiarerebbe mai il lutto nazionale”.