Leo (Mef), “Fisco ingestibile: 1000 pagine di dichiarazioni dei redditi. Guerra e pace ne ha 1.400”
Fisco, Leo (Mef) traccia la road map della riforma del governo. E denuncia: «Oggi il sistema delle norme è assolutamente abnorme: 1.200 interventi in materia di imposte sui redditi e 500 interventi in materia di iva. Il sistema ormai non è più gestibile: quindi serve una riforma seria». Va dritto al punto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, che intervenendo all’assemblea di Assonime conferma quanto già asserito e ribadito oggi in occasione dell’Assemblea biennale dell’associazione, alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella. Un intervento, il suo, incentrato sulla necessità di una riforma fiscale strutturale, a cui il governo «intende mettere mano – rilancia il viceministro dell’Economia – e che tocchi diversi settori. Con l’ambizione di dare segnali di rinnovamento: la certezza del diritto, la semplificazione ed il contrasto all’evasione fiscale».
Fisco, il viceministro Leo a “Assonime”: la road map del governo sulla riforma
Un punto, quello della lotta all’evasione fiscale, su cui a Leo preme insistere e precisare: «Il governo, in tutte le sue componenti – ha proseguito infatti nella sua disamina – è convinto che la lotta all’evasione si deve fare. E che non bisogna abbassare la guardia», ha aggiunto, sottolineando che, al tempo stesso, «bisogna contrastare l’evasione in modo netto, ma anche tendere la mano agli operatori corretti». E per dare seguito a questo doppio obiettivo, ha sottolineato anche nei giorni scorsi il vice ministro dell’Economia, occorre dare «regole certe».
Leo: «Dichiarazioni dei redditi di 1.000 pagine. Guerra e pace ne ha 1.400…»
E invece, al momento, come ha rilevato Leo all’assemblea di Assonime rimarcando l’importanza della semplificazione nel sistema fiscale, «abbiamo un sistema di dichiarazioni che è assolutamente pesante: abbiamo circa 1.000 pagine di istruzioni per la dichiarazione dei redditi. In particolare: 140 pagine per il modello 730. 350 pagine per il modello persone fisiche. 250 pagine per le società di persone. E 300 per le società di capitale. Pensate che Guerra e pace, nell’edizione Mondadori, ha 1.400 pagine», ha sottolineato attraverso il paragone letterario l’esponente di FdI, per dare «l’idea di come sia necessario intervenire per fare chiarezza».
Fisco, Leo: «Il tax gap oscilla tra 75 e 100 mld dagli anni ’90»
Chiarezza, semplificazione e aggiornamento mirati anche a rendere gli impianti internazionali aderenti alla nostra realtà. Come il viceministro dell’Economia ha spiegato ancora due giorni fa, parlando ad un convegno al Luiss Hub di Milano sul tema del nuovo sistema sanzionatorio nella riforma tributaria, «vogliamo rivedere la fiscalità finanziaria, che dobbiamo ricordare risale al 1997. Farlo è necessario. Dobbiamo cambiare verso al fisco: ecco perché noi vogliamo fare in modo che ciò accada con la collaborazione di tutti». Pertanto «è necessario creare un rapporto di collaborazione tra il contribuente e l’amministrazione finanziaria».
Chiarezza, semplificazione e aggiornamento: «Cambiare verso o si resta al palo»
Ma oggi, a fronte di prospettive e problemi, ha rilevato Leo nel suo intervento a Assonime, «abbiamo un tax gap che dagli anni ’90 a oggi oscilla tra 75 miliardi di euro e 100 miliardi di euro. O si cambia verso o si resta a palo». Per Leo, infine, sulla riduzione delle imposte «le correzioni che vogliamo fare le dobbiamo fare con le necessarie coperture finanziarie: non ci saranno salti in avanti». Concludendo sul punto: «Se non ci sono risorse le riforme non si possono fare. Ma siamo confidenti che le risorse si possano trovare», anche grazie «ad una crescita più alta delle previsioni».
Fisco, «sistema non più gestibile: occorre intervenire in alcuni comparti, che sono assolutamente fondamentali»
Anche sul fronte della tempistica, secondo Leo per realizzare una riforma seria occorre «intervenire sul testo base dello statuto del contribuente. È nostra ambizione farlo elevare a norma di rango costituzionale. Ma siamo ben consapevoli dei tempi» necessari per cambiare la Costituzione. «Pertanto – ha aggiunto – abbiamo ritenuto opportuno mettere in cima a tutte le riforme un rafforzamento dello statuto del contribuente: dire che è una sorta di “preleggi” alle norme tributarie. In questo ambito vogliamo intervenire in alcuni comparti, che sono assolutamente fondamentali».