Leoluca Orlando lancia l’allarme: “La mafia può infiltrarsi nei movimenti gay”
“Non mi stupirei che la mafia abbia capito che non le conviene mettersi contro i movimenti omosessuali”. Lo ha detto oggi in un’intervista a Klaus Davi, l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando. ” Tutti, anche gli omosessuali- ha detto Orlando-, sono esposti ai condizionamenti mafiosi. Qualunque di noi. Quindi anche la mafia. Il compito della mafia è entrare dentro la società”.
Orlando: “La mafia è dentro la società civile”
“La mafia è dentro la società civile, dentro lo Stato e dentro la Chiesa- ha proseguito Orlando- La mafia non è normale, si fa per dire, criminalità, si adatta ai tempi che cambiano. I gay come tutti devono evitare di essere governati dalla mafia“.
No all’utero in affitto
Orlando ha aggiunto di “essere assolutamente contrario all’utero in affitto. La libertà e la vita non possono trasformarsi in un mercato”. “Da sindaco sono stato il primo nel Sud – ha detto ancora Leoluca Orlando – a battermi per i diritti degli omosessuali e a riconoscere le coppie gay, per cui sottoscrivo integralmente sul punto le posizioni di Elly Schlein ma non posso essere d’accordo sull’utero in affitto”.
Schlein potrebbe essere fatta fuori
Leoluca Orlando ha parlato anche del momento che vive il partito democratico, preconizzando difficoltà per la segreteria nazionale: “Elly Schlein, che ha mandato un messaggio di novita’ e cambiamento, deve scontare la piu’ grande malattia del Pd, che sono le correnti. I capi corrente hanno piu’ interesse a fare eleggere i propri, piuttosto che al successo del partito, e si assiste a questa sorta di convivenza di scatole chiuse, ognuno dentro la propria appartenenza, di cui ha fatto le spese Enrico Letta e rischia di farne le spese anche la Schlein”.
Pd in mano ai capicorrente
“La giovane segretaria del Partito democratico – ha continuato l’ex primo cittadino palemotano-potrebbe essere silurata a breve proprio da coloro che l’hanno sostenuta. Schlein, che è sicuramente alternativa alla logica delle correnti, si trova accanto tutti quegli esponenti – dal vice segretario del partito Provenzano, ai Boccia a Franceschini – i quali continuano essere quelli che erano prima. Riuscirà la Schlein a non farsi condizionare da loro, a cambiare un modello di partito risultato di una somma di appartenenze?. Una domanda destinata a rimanere inevasa nel puzzle correntizio di largo Nazareno.