Lezione di Cassese a Pd e M5s: “Fa benissimo il governo a limitare il controllo della Corte dei Conti”
«Ha fatto benissimo il governo a resistere alle tentazioni e limitare il controllo preventivo della Corte dei Conti»: con queste parole Sabino Cassese, presidente emerito della Corte Costituzionale, è intervenuto a proposito dei controlli sul Pnrr.
Cassese ne ha parlato nel corso di un suo intervento al Festival dell’Economia in corso a Torino, riferendosi all’emendamento dell’esecutivo al decreto sulla Pubblica amministrazione, approvato ieri nelle commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera. L’emendamento ha scatenato numerose polemiche sulla volontà del governo di restringere l’operatività dei magistrati contabili. Tuttavia, secondo il presidente emerito della Consulta, massimo organo di controllo Costituzionale, «ci sono aspetti di merito sui controlli e di metodo sul modo in cui si è svolta questa vicenda che danno completamente ragione al governo».
Inoltre, ha aggiunto l’ex presidente della Consulta, «bisognerebbe che le grandi corporazioni dello Stato ripensassero al modo in cui agiscono nei confronti dello Stato di cui sono i rappresentanti». Per Cassese, «i controlli preventivi e concomitanti nel nostro Paese sono l’esercizio di un potere – ha aggiunto Cassese – con i controlli a tappeto e non a campione non si controlla sul serio e in profondità».
Calenda: la penso come Cassese, il governo sulla Corte dei Conti fa bene
Una posizione espressa anche da forze politiche al di fuori della maggioranza, a cominciare dal leader di Azione, Carlo Calenda. «La posizione che ieri ho preso sulla Corte dei Conti, e che ha generato mille accuse di “collateralismo” con il governo, viene oggi, molto più autorevolmente, sostenuta anche da Cassese. Ribadisco che non rinunceremo ad essere obiettivi». Così su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda, dopo le parole di Sabino Cassese, per il quale il governo “ha fatto benissimo” nel limitare “il controllo preventivo della Corte dei Conti».
E poi striglia la Corte dei Conti: “I magistrati non possono parlare come i sindacati”
Cassese ha poi fatto notare che «nella nota diffusa alle agenzie dall’associazione dei magistrati della Corte dei Conti si legge che “la Corte dei Conti chiede un tavolo di confronto con il governo sull’adozione di una legge”. Tavolo di confronto è l’espressione che adoperano normalmente i sindacati nei confronti dello Stato. La può utilizzare quello che è uno dei più grandi corpi dello Stato? Se si accetta questo tipo di terminologia non si finisce per riconoscere che lo Stato è diventato una specie aggregazione di corporazioni, di interessi e che quindi ha perduto ogni capacità di decisione?».