Madonna di Trevignano, l’ultima batosta alla “veggente”: ok del Tar al Comune. Via altare e teca

19 Giu 2023 15:34 - di Lorenza Mariani
Madonna di Trevignano
I giudici amministrativi non hanno avuto dubbi: sul controverso caso delle celebrazioni intestate alla Madonna di Trevignano, e dei raduni di fedeli e proseliti al seguito della sedicente veggente Gisella Cardia, hanno dato ragione al Comune, disponendo un’ordinanza che prevede la rimozione delle strutture considerate abusi edilizi. E allora, via altare e teca che insistono sul terreno agricolo dove ogni tre del mese la Cardia accoglie stuoli di adepti per le presunte apparizioni della Vergine.

Madonna di Trevignano: il Tar dà ragione al Comune e dispone nuove rimozioni dalla collina

Così, dopo le polemiche e le indagini. Le accuse e le contro-repliche, e un dibattito mediatico che ha riservato aspri contro tra sostenitori e detrattori della sedicente veggente, dopo i gazebo e le panchine, ora toccherà smontare anche l’altare e la teca che custodisce la statua della Madonna di Trevignano. Smontare, rimuovere e portare via. Respinto il ricorso dell’associazione, e accolta la richiesta del piccolo comune che si affaccia sul Lago di Bracciano nel mirino da quando il fenomeno delle apparizioni ha messo in moto una macchina organizzativa che ha diviso il centro laziale e animato una bufera polemica tra fazioni pro e fazioni contro, la collina che ha fin qui ospitato nutrite schiere di pellegrini – che sorge all’interno di un Parco considerato zona protetta – tornerà alla sua semplice e originaria mansione di «esclusivo uso agricolo».

Dopo i gazebo e le panchine, via anche altare e teca della statua

E così, dopo i gazebo e le panchine anche l’altare e la teca che custodisce la statua della Madonna di Trevignano devono essere portati via. Respinto il ricorso dell’associazione e, per il momento, accoglimento della richiesta del piccolo comune che si affaccia sul lago di Bracciano. I sostenitori della Cardia, però, lungi dal considerarsi sconfitti, vogliono comunque continuare la battaglia legale e presentare un altro ricorso. Nel frattempo, però, il Comune dispone già dell’autorizzazione a smantellare tutto. Il piccolo Comune laziale sul lago di Bracciano, insomma, ha presentato il conto alla presunta veggente. La quale, in bilico tra sacro e profano. E tra profezie e testimonianze, incontri coi fedeli e atti d’indagine, ora vede sgretolarsi, pezzo a pezzo, il suo piccolo regno.

Madonna di Trevignano, la sentenza del Tar è solo l’ultima batosta che si abbatte sulla presunta veggente

Una scure anche amministrativa, quella che si è abbattuta sul suo credo e su un piccolo impero che continua a vacillare tra scetticismo razionale, recriminazioni di ex fedeli e ordinanze. Certo, nel caso del procedimento sull’abusivismo delle strutture non è in discussione l’attendibilità della sedicente “veggente” di Trevignano, che dice di parlare ogni mese, da ormai cinque anni, con la Madonna. E neppure si tratta di valutare il fenomeno che investe la statua, il cui volto si sarebbe più volte bagnato di lacrime di sangue. Ma di sicuro, per la Cardia si tratta di un’ennesima batosta. Di una sentenza tutt’altro che opinabile…

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