Maturità, l’ex ministro Bianchi furioso: in una traccia spunta una lettera che lo “accusava”

21 Giu 2023 13:19 - di Lucio Meo

Nel giorno in cui fioccano giudizi positivi bipartisan sulle tracce degli esami della Maturità, scoppia il caso Bianchi. “Considero inaudito e offensivo nei miei confronti e anche nei confronti dei ragazzi la traccia sulla lettera a me indirizzata. E’ totalmente fuori luogo”, è la durissima la reazione, all’Adnkronos, dell’ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel giorno in cui per gli esami scritti della Maturità è stata inserita una traccia che richiama una lettera aperta inviatagli dal mondo accademico e culturale nel 2021 – durante la pandemia – per invitarlo a reintrodurre le prove scritte alla Maturità.

La missiva, che a dicembre 2021 scrissero una serie di intellettuali, tirava in ballo la serietà della prova: “Nonostante i problemi causati dalla pandemia, per far svolgere gli scritti in sicurezza a fine anno molte aule sono libere per ospitare piccoli gruppi di candidati. E che l’esame debba essere una verifica seria e impegnativa è nell’interesse di tutti – si legge – in quello dei ragazzi – per cui deve costituire anche una porta di ingresso nell’età adulta – perché li spinge a esercitarsi e a studiare, anche affrontando quel tanto di ansia che conferma l’importanza di questo passaggio. Solo così potranno uscirne con soddisfazione…”.

Maturità, l’ira dell’ex ministro Bianchi

“Trovo inaudito che si faccia commentare ai ragazzi un testo che non si sa chi ha scritto, genericamente inviato nel dicembre del 2021 con una frase che dice ‘abbiamo letto sui giornali che lei sarebbe intenzionato a…. ‘. Ma ci vogliamo attenere ai fatti? Gli esami di Maturità senza la prova scritta sono quelli al tempo del Covid ed abbiamo comunque garantito a tutti un esame – prosegue Bianchi – e l’anno successivo siamo stati noi a ripristinare gli esami scritti e tra l’altro con un testo su Pascoli, uno su Verga e soprattutto un testo bellissimo della senatrice Segre e un testo di Giorgio Parisi, premio Nobel, e ancora uno di Ferraioli sul pianeta Terra: tutti riferimenti grandi e solidi”.

“Insomma non si dà nelle prove un testo basato su ‘abbiamo sentito dire che lei sarebbe orientato‘, si danno tracce sui fatti – conclude Bianchi – Non c’è stata la prova scritta nell’anno del covid e siamo stati noi, ribadisco, a ripristinarla”.

In soccorso arriva Valeria Fedeli…

Bianchi incassa la solidarietà del peggior ministro della Pubblica Istruzione degli ultimi anni, Valeria Fedeli, che dice: “Aver inserito nelle tracce degli esami di maturità una lettera del 2021 che oggettivamente mette in discussione una scelta contingente e difficile dovuta alla fase pandemica, presa dell’allora ministro dell’Istruzione Bianchi è davvero triste e desolante perché dimostra che a prevalere è stata una visione miope e ideologica, di scontro politico tra posizioni che nulla hanno a che fare con l’attualità su cui misurare la riflessione dei maturandi. Un precedente sbagliato che secondo me, svilisce molto l’insieme delle ragioni che l’attuale Ministro ha adottato per la maturità 2023″.

 

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