Mazzini, Sangiuliano: “Fu un modernizzatore, anticipò la visione della patria e di un’Europa dei popoli”
Giuseppe Mazzini un faro della cultura italiana ed europea. Lo ha sottolineato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione della giornata di studio dedicata a ‘Giuseppe Mazzini nella storia d’Italia”. L’evento, promosso dal Ministero in collaborazione con l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, si è svolto presso la Sala Spadolini del ministero. Ai lavori, moderati da Stefano Folli e introdotti da Alessandro Amorese, hanno preso parte tra gli altri Federico Mollicone, presidente Commissione Cultura della Camera e Alessandro Campi, commissario straordinario dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano.
Mazzini, Sangiuliano: è un padre della Nazione
“È uno degli esponenti fondamentali del nostro Risorgimento, un padre della nazione. La sua vita – ha sottolineato Sangiuliano – è già di per sé un monumento perché è stata piena di esempi morali. Credo che la sua figura meriti di essere riscoperta soprattutto dalle giovani generazioni. Perché Mazzini seppe prefigurare un’idea di nazione, entità culturale e letteraria, ma soprattutto religione civile, e un’idea di Europa che oggi ha grandissima attualità”. Il ministro della Cultura poi ha fatto riferimento alla premier. “Ha fatto Giorgia Meloni a richiamare la nozione di Mazzini di ‘patria del cuore’, a proposito della famiglia e della Nazione”.
Mollicone: Mazzini fu un irradiatore di idee
“Parlando di Mazzini dinanzi ad alcuni tra i più autorevoli storici e politologi non si può che partire dai concetti di Nazione e di Patria”, ha detto Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera. “Fu irradiatore di idee. La Patria, in particolare, era vista da Mazzini non come ‘aggregato, ma associazione”, sottolinea il deputato di Fratelli d’Italia. “Come comunione di liberi ed uguali affratellati in concordia di lavori verso un unico fine'”.
Fu l’anticipatore della visione di un’Europa dei popoli
E ancora: “Mazzini tracciava la propria visione di un’Europa i cui movimenti nazionali formavano nell’esilio un ideale ‘gran convegno de’ popoli’. Da cui, scriveva. ‘ci riporremo in viaggio, nella direzione che la natura commette a ciascuno. Voi Polacchi, coll’Alemagna unitaria, e coll’Ungheria ricostituita, all’emancipazione del Nord, noi, colla Francia e colla Spagna all’emancipazione del Mezzogiorno”‘.
Nella vita privata non era un uomo serioso
Mollicone poi traccia un ritratto inedito di Mazzini. “Era un appassionato giocatore di scacchi. E spesso, anche nelle serate dell’esilio inglese, amava sfidare gli amici. Se dalle immagini pervenute appare come un uomo serio, nella vita privata era scherzoso e amava la natura, gli piaceva suonare la chitarra e amava il canto. Fu uomo dallo slancio vitalistico e poliedrico, impresario musicale, amava la birra, conosciuta durante l’esilio londinese. Durante l’esperienza romana, seppur presidente del Consiglio della neonata Repubblica, visse in una modesta pensione, usata anche per ricevere”.
Un insegnamento di potente attualità per l’Italia
Infine l’esponente di FdI ha ribadito che l’insegnamento mazziniano conserva ancora elementi di potente attualità, specialmente sul piano della ‘missione’ che lui riteneva fosse affidata all’Italia, quella cioè di rappresentare il faro della cultura nel mondo”.