MdF, la storia del mostro di Firenze. Una trilogia ricostruisce piste, indagini e teorie
A luglio in libreria “MdF- la storia del mostro di Firenze“, il primo dei tre volumi (edizioni Mimesis) che ricostruiscono l’intero quadro di teorie e indagini e le vicende delle persone coinvolte nel caso, dal primo omicidio fino ai più recenti sviluppi su uno dei più inquietanti misteri italiani. Il primo volume si intitola “La sequenza dei delitti e la pista sarda“. Il testo è affiancato da mappe, fotografie, da una cronologia completa degli avvenimenti e dalle biografie dei protagonisti.
Giugno 1982. Il Mostro ha già ucciso quattro coppie di giovani e la Toscana è precipitata nella trama di un film dell’orrore americano. L’assassino agisce nel buio, ammazza a colpi di pistola e asporta parti anatomiche delle sue vittime femminili. Dopo anni di indagini a vuoto, gli inquirenti si accorgono che nel 1968 la stessa arma ha già sparato e ucciso due amanti. I presunti autori di quel vecchio delitto, dei sardi emigrati in continente, uno dopo l’altro vengono incarcerati con l’accusa di essere il Mostro.
Eppure gli omicidi non si fermano: alla fine le vittime saranno sedici. Ma è davvero un omicida seriale solitario ad aver compiuto tale mattanza? Cosa emerge dalle scene del crimine e dalle vite private delle vittime? Perché quelle escissioni sui corpi delle donne? La “pista sarda” si è avvicinata alla verità o un anonimo ha manovrato nell’ombra per tenere al riparo i veri responsabili?
Con una narrazione avvincente e il rigore dell’opera storiografica, Roberto Taddeo, ex avvocato, scrive la storia di tutte le storie del Mostro di Firenze, trascinando il lettore nei meandri del più sconcertante ed enigmatico caso di cronaca nera mai avvenuto in Italia.
“Il volume – spiega la prefazione di Daniele Piccione – riavvolge la storia che circonda tre dei sei nodi che rendono tuttora i delitti delle coppie il più grande enigma della storia giudiziaria ed investigativa del nostro Paese. Eccoli posti in ordine cronologico. Per primo c’è da spiegare il lungo periodo di raffreddamento tra l’efferato delitto di Rabatta (1974) e l’avvio della serie omicidiaria degli anni Ottanta. Poi c’è il dubbio sul collegamento tra il caso zero (il duplice delitto di Castelletti di Signa del 21 agosto del 1968) e la sequenza maniacale che prese le mosse proprio dal delitto del ’74. Infine, c’è da chiedersi perché i delitti cessarono dopo l’eccidio della coppia francese, nel settembre del 1985. Gli altri tre snodi cruciali dell’intera epopea del Mostro di Firenze saranno narrati nei successivi volumi.”