Meloni a Parigi per sostenere Roma Expo 2030, Gualtieri applaude: “Missione importantissima”
A sorpresa, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri elogia la missione francese di Giorgia Meloni, a sostegno della candidatura di Roma per Expo 2023. ”E’ una missione molto importante ed è positivo che ci sia la piena unità di tutte le istituzioni. Siamo tutti insieme a sostenere Roma, una candidatura importantissima per la città e il Paese. Abbiamo un progetto bellissimo, da tutti riconosciuto come il più bello, avanzato e sostenibile. Adesso si tratta di vincere questa campagna elettorale ed è molto importante che il Governo sia impegnato al massimo livello in questa assemblea di Parigi. E’ una decisione positiva che ha preso la premier Meloni, d’altronde tutti i paesi a questo stadio sono rappresentati al massimo livello. Era giusto e positivo che ci fosse questo impegno diretto che naturalmente apprezzo molto”, sono state le parole di Gualtieri ospite questa mattina di ‘Agorà’ a proposito della missione di domani a Parigi per sostenere la candidatura di Roma all’Expo 2030, insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.“Expo 2030 può rappresentare una occasione unica per Roma e la nostra Regione. Dobbiamo combattenere uniti per ottenere l’assegnazione insieme a Roma Capitale, al sindaco Gualtieri e al nostro governo. Lo scopo deve essere uno: ottenerla in autunno e trasformare tutti insieme la nostra città e la nostra Regione”, ha detto Rocca.
Meloni e Gualtieri insieme per Roma Expo 2030, con l’ombra di Macron
In occasione della visita di Giorgia Meloni a Parigi – martedì all’Assemblea generale del Bie per sostenere con forza la candidatura di Roma all’Expo 2030– si lavorerà fino all’ultimo, sulla rotta Palazzo Chigi-Eliseo, per riuscire a combinare un incontro tra la premier e il Presidente francese Emmanuel Macron.
Ormai escluso che Meloni lasci Roma già oggi, sconvolgendo i programmi delle prossime 48 ore, gli spazi di manovra per un incontro si riducono alla sola giornata di martedì: ‘difficile mais pas impossible’, la convinzione rafforzata dall’intesa apparentemente ritrovata tra Italia e Francia durante il G7 di Hiroshima. Dove, complice la solidarietà espressa da Macron per il maltempo che in quelle ore aveva flagellato l’Emilia Romagna -e la mano tesa di Parigi negli aiuti- tra i due leader è arrivato l’atteso disgelo, suggellato da un faccia a faccia durato ben 45 minuti.
L’incontro tra il premier e il presidente francese
Dal summit dei Grandi in Giappone è trascorso meno di un mese, ma sono del resto tanti, oggi come allora, i temi sul tavolo tra i due alleati storici, soprattutto alla luce di un Consiglio europeo -in agenda il 29 e il 30 giugno a Bruxelles- che per Meloni ha il sapore della vera e propria sfida. Che gioca innanzitutto sul dossier delle rotte migratorie nel Mediterraneo, da riportare al centro del vertice europeo di fine mese anche alla luce del ‘caso Tunisia’ e della missione a sorpresa di domenica scorsa con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il primo ministro olandese Mark Rutte. Un tema che verrà affrontato da Meloni anche giovedì prossimo, quando, terminata la missione parigina, la premier vedrà a Roma la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Migranti dunque ma non solo. E’ anche un altro il fronte aperto su cui Meloni può trovare sponda nella Francia di Macron, ovvero la partita della revisione delle regole europee del patto di stabilità e dei paletti fiscali ‘congelati’ causa pandemia.