Meloni a Parigi per tirare la volata a Roma per l’Expo 2030. “Con Macron parlerò dei dossier strategici”
È arrivato il giorno della prima visita in Francia da quando è premier. Giorgia Meloni varcherà la soglia dell’Eliseo per l’atteso faccia a faccia con Emmanuel Macron. Arrivata a Parigi nel primo pomeriggio, la prima tappa è al Palais des Congrès d’Issy, dove si tiene la penultima Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (BIE). La corsa italiana per portare a Roma l’Expo 2030 entra nel vivo. La premier è in missione per difendere la candidatura della Città eterna accompagnata dal sindaco Roberto Gualtieri e dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Che all’arrivo si sono scattati subito un selfie che ha vfatto il giro del web. Italia, Arabia Saudita, Corea del Sud, Ucraina sono le altre candidature. Al Palazzo dei Congressi di Issy va in scena l’ultimo showdown per sostenere le quattro città finaliste: Roma, Riad, Busan, Odessa. Non è ancora il traguardo finale: i 179 delegati del Bureau voteranno il prossimo 23 novembre. Ma è un tornante decisivo per portare nella Capitale un’esposizione che può valere 30 miliardi di euro. Di qui la mobilitazione del sistema-Italia.
Meloni a Parigi per la “partita” dell’Expo 2030 a Roma: “Facciamo la nostra parte”
Prima di entrare al Palazzo dei Congressi Meloni dichiara subito i suoi obiettivi: “Sono qui per la candidatura di Roma a Expo 2030. E ovviamente parlerò con il presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci accomunano”. Roma e l’Italia hanno una grande opportunità. Ospitare Expo 2030 “per Roma è una grande occasione: facciamo la nostra parte”. Lei stessa conferma che è la “partita è molto combattuta: tutti i livelli istituzionali sono convergenti. Quindi è una bella immagine della capacità che l’Italia riesce ad esprimere nei momenti importanti. Credo che ci sia tutta l’Italia che spera nella vittoria di Roma, che è la capitale. In un anno molto particolare e strategico credo sarebbe un bel segnale. E lo sarebbe anche far tornare l’Expo in Europa”, rimarca la presidente del Consiglio.
Expo 2030, Meloni: “La carta vincente di Roma”
“Credo che la carta vincente di Roma sia che può conciliare tradizione e innovazione”, ha aggiunto il premier. L’Expo 2030 a Roma presenta molti valori aggiunti: “Penso ci siano punti molto solidi nella nostra candidatura: a partire dal tema della rigenerazione e del rapporto tra uomo e territorio. Dimostrare che si possono costruire grandi opere senza per questo deturpare l’ambiente. Dimostrare che uomo e ambiente possono convivere. E poi – aggiunge snocciolando i punti di forza – un’idea di cooperazione con le altre nazioni che stiamo cercando di rappresentare anche con la nostra politica estera. Che non è mai ‘tocca e fuggi’”. Una vittoria alla portata? Il premier sottolinea come “ci siano tratti molto solidi nella nostra candidatura. Poi vedremo…”. Qui il suo intervento.
“Con Macron parlerò dei dossier che ci accomunano”
La premier, dopo l’intervento, si recherà al Palazzo dell’Eliseo, dove incontrerà il Presidente della Repubblica francese. “Ovviamente parlerò con il presidente Macron dei tanti temi bilaterali su dossier strategici che ci accomunano”. Al centro ci saranno le questioni europee; inoltre approfitteranno di questo incontro per preparare il Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 29 e 30 giugno; e per discutere del vertice Nato che si terrà a Vilnius l’11 e 12 luglio prossimi. Il colloquio sarà anche l’occasione per riaffermare il sostegno congiunto all’Ucraina sul fronte militare, umanitario, economico, diplomatico e giudiziario. Non si fa tirare nella polemica riguardo alle critiche mosse dal ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, sulla gestione dei flussi migratori: “Capisco i problemi di politica interna francese, ma non mi ci infilo”, ha tagliato corto Meloni rispondendo ai cronisti che le chiedevano un commento.