Meloni all’Ance: “Il governo si fida di chi fa impresa, il Codice degli appalti lo dimostra” (video)

21 Giu 2023 13:30 - di Alessandra Danieli

“Voi siete un interlocutore importante e autorevole del governo, rendete vitale la nostra società. Non siete solo costruttori di cose ma di conoscenze e sapere, di innovazione, che è quello che fa chi fa impresa”. Così il premier Giorgia Meloni, in un videomessaggio all’Ance riunita in assemblea.

Meloni all’Ance: con voi abbiamo sciolto nodi nevralgici

“Voi operate sul campo”, aggiunge il presidente del Consiglio rivolgendosi ai costruttori edili. “Da voi è possibile conoscere le soluzioni migliori, con voi abbiamo sciolto nodi nevralgici, come quanto successo con il codice degli appalti. Questo governo si fida di chi fa impresa”. Il metodo è quello del dialogo senza pregiudizi, sottolinea Meloni. “Solo dal confronto e dalla collaborazione con chi quotidianamente si trova ad affrontare i problemi, è possibile trovare le soluzioni migliori. È questo il governo lo sa bene. E lo dimostra il rapporto che fin dal suo insediamento ha instaurato con i corpi intermedi e con l’Ance“.

Il nuovo Codice degli appalti garantisce la programmazione

Il nuovo Codice degli appalti è al centro del videomessaggio di Meloni e dell’intervento della presidente dell’Ance Federica Brancaccio che ha sottolineato la “paura della firma che ha bloccato questo Paese per anni”. Il testo – sottolinea il premier –  è frutto di un confronto costante e intenso tra il governo e le categorie che ha introdotto innovazioni importanti. La più importante è la fiducia”.

Il governo si fida di chi fa impresa

“Avere un codice degli appalti basato sulla fiducia tra lo Stato e le imprese vuol dire garantire alle aziende tempi e costi certi. E la possibilità di pianificare e programmare il lavoro. Poi è chiaro, se questa fiducia viene tradita la risposta dello Stato deve essere dura. Perché i primi danneggiati da pratiche scorrette sono proprio quelle aziende che hanno rispettato le regole e i cittadini che si trovano opere e servizi scadenti”. Si è “innocenti” fino a prova contraria, è il ragionamento.

In campo altre riforme strategiche

“Non si può partire da un principio di colpevolezza verso tutti, come è stato per troppe volte. In cui grava sulle spalle delle imprese e delle persone per bene l’onere di dimostrare di essere tali. Noi abbiamo ribaltato questo paradigma nel Codice degli appalti”, sottolinea Meloni. “E intendiamo farlo anche in tante altre riforme strategiche che il governo sta portando avanti e che sta attuando”.

Il fisco deve essere amico, non vessatore

Il discorso scivola poi sulla delega fiscale, “con la quale vogliamo costruire un fisco alleato di chi fa impresa e produce ricchezza. Non un fisco nemico, quasi vessatore. Questa è la nostra visione. Penso alla legge sulla rigenerazione urbanistica, al nuovo testo unico sull’edilizia o al Piano Casa”.

Il superbonus necessitava di correttivi

Sul nodo del superbonus il governo rivendica la necessità di correzioni. “Stiamo lavorando, nei limiti che la normativa europea delinea, per risolvere un problema che abbiamo ereditato da una politica approssimativa”, denuncia Meloni. Una politica miope “che ha portato migliaia di crediti incagliati a seguito dell’espansione del Superbonus, che ha drenato risorse superiori a quanto era stato previsto. E ha inevitabilmente richiesto da parta nostra dei correttivi”.

Brancaccio: finalmente rotti i vecchi tabù

Parole particolarmente apprezzate dal numero uno dell’associazione costruttori edili. Che saluta il nuovo Codice degli appalti come la rottura di vecchi tabù e il conseguimento di storiche battaglie. Brancaccio parla di un lavoro immane fatto dal Consiglio di Stato e dal governo Meloni.

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