Meloni: il caso Santanchè? Penso che non abbia problemi a chiarire in aula, io sono tranquilla…
Il caos in Russia, il Mes e il caso Santanchè. Risponde ai giornalisti dall’Austria Giorgia Meloni, e assicura che il governo regge e reggerà a lungo. “Ho sentito parlare di governi tecnici… Io penso che il governo stia lavorando bene, lo si vede in tutti gli indicatori economici e siamo molto determinati a portare avanti il nostro lavoro”.
Sul caso Santanchè la premier si dice tranquilla. “Vedo tranquilla anche il ministro Santanchè che penso non abbia alcun problema a riferire in Parlamento”. E ancora, sul Mes sottolinea: ”Penso sia un errore portare ora il Mes in Aula, indipendentemente da come la si pensi, anche se sei favorevole alla ratifica del Trattato. Il Parlamento aveva votato una mozione nella quale chiedeva al governo di non ratificare il Mes, a maggior ragione in attesa delle decisioni che riguardano il quadro complessivo della governance che vuol dire legge di stabilità, unione bancaria e garanzia dei deposti. Chi oggi chiede di prendere questa decisione non sta facendo un favore all’Italia. Per cui, indipendentemente dal merito, spero che chi lo ha calendarizzato voglia riconsiderare questa decisione che in ogni caso non aiuta l’Italia in questo momento”.
Meloni ha parlato nel suo intervento all’Europa-Forum Wachau in Austria di uno scenario di crisi che impone scelte politiche decise. ”Siamo nel bel mezzo di uno scenario di crisi, di molte crisi. Ma le crisi sono la vera occasione di rimettersi in discussione, di ripensarsi, di scegliere e scegliere è il sale della politica e questo è il nostro tempo, il tempo della politica… Capire i nostri errori, correggerli, dire la verità, decidere, non temere di essere all’altezza della nostra storia”. “Abbiamo bisogno della politica – ha continuato – affinché l’Europa sia un gigante politico e non burocratico…La priorità non è ripensare le regole, il tema è ripensare le priorità. Più saremo e più servirà il principio della sussidiarietà, il principio previsto dai trattati che meno si è applicato”.
E ancora: ”L’Africa non è un continente povero ma estremamente ricco. Solo che non è stato aiutato a vivere di quelle ricchezze. Una cosa che tornerebbe anche a noi strategicamente utile. Quando parliamo di flussi migratori il primo diritto che dobbiamo garantire non è quello a migrare ma quello a non migrare…”.