Morti in corsia a Saronno, ancora un ergastolo per il medico Leonardo Cazzaniga
Nuova condanna per Leonardo Cazzaniga, ex vice-primario del presidio ospedaliero di Saronno. Al termine di una camera di consiglio durata due ore la seconda corte d’Assise d’appello di Milano ha riconosciuto la sua responsabilità per la morte di Domenico Brasca, 82 anni, e di Rovello Porro, morto a 82 anni il 17 agosto 2014, dopo un ricovero di qualche ora al Pronto soccorso di Saronno. La Corte ha confermato la condanna all’ergastolo pronunciata dai giudici dell’appello dopo che in primo grado per il caso Brasca il medico era stato assolto dalla Corte d’Assise di Busto Arsizio. Il processo d’appello bis a Milano era stato deciso dalla Cassazione che aveva accolto il ricorso dei difensori, gli avvocati bresciani Ennio Buffoli e Andrea Pezzangora, che lamentavano come nel giudizio non fossero state sentiti i testimoni, risultati determinati per l’assoluzione di Cazzaniga in primo grado. La nuova condanna non modifica il destino giudiziario di Cazzaniga dal momento che non si possono accumulare più ergastoli. Nel carcere di Opera l’ex vice primario sconta già il massimo della pena: ergastolo con tre anni di isolamento diurno, per la morte di otto pazienti in corsia e per quelle di Massimo e Luciano Guerra, rispettivamente marito e suocero dell’infermiera Laura Taroni, all’epoca amante dello stesso Cazzaniga.
L’amante e il suo ruolo nelle morti in ospedale
L’amante di Cazzaniga, Laura Taroni, è stata recentemente condannata in via definitiva dalla Cassazione a trent’anni di reclusione per l’omicidio del marito Massimo Guerra e della madre Maria Rita Clerici.. Entrambi i decessi, secondo l’accusa portata avanti nei tre gradi di giudizio, sarebbero stati provocati con un combinato letale di farmaci.
La perizia sul medico. “Si sente lo Schopenhauer dei camici bianchi”
“Sono considerato la persona più importante e carismatica del pronto soccorso. Io mi ritengo, se non il migliore, uno dei migliori medici. Sì, il migliore per la vastità della mie competenze, lo Schopenhauer del pronto soccorso”. Cosi Cazzaniga nella perizia psichiatrica svolta da Isabella Merzagora e Franco Martelli. Gli esami avevano stabilito che il medico anestesista ed ex aiuto primario del pronto soccorso di Saronno ha un disturbo narcisistico della personalità, da cui deriva l’alto senso di importanza che attribuisce a se stesso. Tuttavia le sue facoltà intellettuali non ne sarebbero intaccate. Sana di mente anche l’amante Laura Taroni. Cazzaniga affermò all’epoca di “non sopportare le sofferenze dei pazienti , agendo per alleviare il loro dolore”.