Morti sospette in Russia, una lunga scia di sangue: giallo sulla dirigente di banca “caduta” dall’11° piano
Continua ad allungarsi a Mosca la scia di sangue lasciata negli ultimi mesi dalle morti sospette di personalità di spicco dell’èlite russa della società civile, imprenditoriale e politica, registrate dall’inizio della guerra in Ucraina. Un bollettino di guerra che oggi aggiorna i suoi dati alla morte della 28enne Kristina Baikova, vicepresidente della Loko-Bank. morta dopo essere precipitata dalla finestra del suo appartamento nella capitale, all’undicesimo piano di Khodynsky Boulevard. La giovane donna, infatti, è morta precipitando dal balcone, in circostanze misteriose, mentre era in compagnia di un amico: un 34enne di nome Andrei.
Morti sospette in Russia, precipita dall’undicesimo piano la vicepresidente della Loko-Bank
Naturalmente, poco o nulla trapela dalle indagini. Se non che l’uomo – che era nell’appartamento della vittima nei drammatici istanti che precedono il decesso – ha confermato di essere presente nell’abitazione della Baikova, dove la donna lo aveva invitato a bere qualcosa prima che, avrebbe detto il testimone agli inquirenti – e riferisce Il Messaggero – lei uscisse sul balcone dove, sporgendosi dal parapetto, sarebbe caduta.
L’ultima vittima che aggiorna il bollettino delle morti sospette in Russia di oligarchi e ex politici
Ma come anticipato in apertura, la morte di Kristina Baikova è solo l’ultima di una tragica serie di morti misteriose che si sono verificate in Russia negli ultimi mesi. Un mosaico giallo che oggi incastra nella sua trama l’ultimo, inquietante tassello. Un quadro che ricostruisce orrore e mistero che hanno coinvolto fin qui imprenditori e dirigenti d’azienda. Ex esponenti politici e personalità influenti. Oltre che, in diversi casi purtroppo, spesso anche i loro familiari. Come nel “doppio giallo” delle morti quasi contemporanee – una in Spagna e l’altra a Mosca – di due noti oligarchi russi: Sergey Protosenya e Vladislav Avayev. Imprenditori di successo e uomini tempo addietro vicini a Putin.
Una lunga di scia di sangue, coperta da sospetti e bugie
O come Ravil Maganov, dirigente dell’azienda petrolifera russa Lukoil. Igor Shkurko, vicedirettore generale di Yakutskenergo, altra compagnia energetica russa. E infine Petr Kucherenko, ministro che aveva condannato privatamente la guerra in Ucraina. Morti sospette che tra trame, intrecci, molte conoscenze e scarse informazioni, sono accomunate da un unico, possibile movente: aver messo in discussione il potere del Cremlino.