Musumeci: “Per la ricostruzione post alluvione serve un manager. È ora di aprire i cantieri”

9 Giu 2023 9:13 - di Bianca Conte
Musumeci

Sul dopo alluvione Nello Musumeci ha idee chiare e prospettive concrete, e in un’intervista a Repubblica realizzata a margine del Festival “Earth for All” a Milano, come all’evento stesso, ne ha spiegato motivazioni e finalità, affrontando anche annose recriminazioni e spinose questioni procedurali. Come sul tema della prevenzione, e della nomina di un commissario per la ricostruzione.

Musumeci sul post alluvione tra ricostruzione e nomine

E allora, sul nodo della prevenzione, alla domanda “poteva essere evitata l’alluvione? Il ministro per le Politiche del Mare e per la Protezione Civile – coordinatore del tavolo tra governo e enti locali per l’Emilia Romagna – replica in due momenti: «No, in quelle dimensioni non poteva essere evitata», afferma Musumeci.

Emilia Romagna: «Il rischio zero non esiste, ma il danno poteva essere contenuto»

Ma subito dopo aggiunge un dirimente “ma”, che esplicita sostenendo: «Ma il danno poteva essere contenuto. Il rischio zero non esiste, ma abbiamo, in sede di prevenzione, tutto il dovere di contenerlo». Poi, sullo storico a riguardo, sottolinea anche: «In Italia è mancata la prevenzione. E anche in Romagna credo non ci sia stata, dal dopoguerra, una attenta opera di prevenzione, come in tutto il resto d’Italia».

Musumeci sulla nomina del commissario straordinario

Sul secondo punto, quello della nomina di un commissario, Musumeci ha quindi sottolineato che «il presidente di una Regione deve fare il presidente della Regione. Per fare il commissario straordinario di una ricostruzione, che può durare anche fino a 9-10 anni e gestire denaro pubblico, serve un manager, una persona che possa dedicarsi esclusivamente a questo, notte e giorno».

«Per la ricostruzione serve un manager»

Aggiungendo a stretto giro: «Il presidente di una regione non può mai essere totalmente escluso dal processo di ricostruzione perché, in termini di protezione civile, la competenza è concorrente. Quindi in ogni caso viene coinvolto». Questo – rileva Musumeci – «non significa però che (il governatore ndr) debba fare il commissario: non lo possiamo escludere, è un tema che sta affrontando questo governo che, rilancia anche nel finale dell’intervista Musumeci, «ha diritto di gestire questa fase secondo la sua visione».

Su cambiamento climatico ed emergenze

Infine, i due-tre flash su cambiamento climatico e azione di governo, il ministro Musumeci ha rimarcato sulla necessità di un approccio pragmatico e tempestivo, sostenendo: «Molti danni sono già stati fatti, dobbiamo salvare il salvabile. Lo abbiamo detto tante volte, siamo bravi nell’emergenza, ma non a programmare. I ministeri sono pieni di studi e ricerche, ma non è più tempo di studi: è tempo di aprire i cantieri».

«Non è più tempo di studi: è tempo di aprire i cantieri»

Anche perché, argomenta il ministro, «una certa politica negli ultimi 30-40 anni ha seguito una linea cinica e perversa. Ha preferito pensare a ricostruire più che a progettare. Ricostruire sulle macerie, soprattutto sotto la spinta emotiva di una calamità, si traduce subito in consenso. Se invece, ad esempio, progetti un argine per mettere in sicurezza un fiume, la spinta emotiva non c’è. E il consenso è minore. Dobbiamo cambiare mentalità, anche noi politici».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *