Meloni a Parigi suggella la pace con Macron: incontro all’Eliseo in vista dei vertici Ue e Nato
L’incontro all’Eliseo, i colloqui sui rapporti bilaterali e sui prossimi vertici internazionali, le dichiarazioni congiunte alla stampa. Giorgia Meloni domani a Parigi, oltre a partecipare all’Assemblea del Bie per sostenere la candidatura di Roma a Expo2023, sarà anche a colloquio con Emmanuel Macron. La missione, già giudicata “importantissima” anche per il solo Expo, assume così un peso specifico ulteriore, poiché sancisce una volta per tutte e in maniera ufficiale l’archiviazione delle tensione tra Parigi e Roma.
L’Eliseo: “Meloni e Macron discuteranno di relazioni bilaterali e prossimi vertici Ue e Nato”
A confermare l’incontro tra Meloni e Macron, del quale si vociferava da qualche giorno in vista della visita per Expo, è stato lo stesso Eliseo. “Il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio discuteranno dei rapporti bilaterali che uniscono Francia e Italia, e in particolare dell’attuazione del Trattato del Quirinale”, ha fatto sapere la presidenza francese, informando che le dichiarazioni congiunte precederanno i colloqui. Meloni e Macron, si legge ancora nella nota, inoltre “discuteranno di questioni europee e approfitteranno di questo incontro per preparare il Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles giovedì 29 e venerdì 30 giugno”, nonché “il vertice Nato che si terrà a Vilnius, in Lituania, martedì 11 e mercoledì 12 luglio”. “I loro scambi – sottolinea poi l’Eliseo – saranno l’occasione per riaffermare il comune sostegno all’Ucraina sugli aspetti militari, umanitari, economici, diplomatici e giudiziari”.
Un colloquio atteso dopo il disgelo di Hiroshima
L’incontro, secondo le indiscrezioni trapelate in questi giorni, è stato fortemente voluto dai due leader, che hanno dovuto giostrare agende fittissime per riuscire a incastrare i rispettivi impegni. Si tratta del resto di un passaggio politico in qualche modo atteso e anticipato dal “disgelo” di Hiroshima, dove i due si sono intrattenuti a colloquio per 45 minuti, dopo gli attacchi che erano giunti da alcuni membri del partito e del governo di Macron all’indirizzo del nostro esecutivo specie sul tema dei migranti. Comportamenti che, per quanto non passati inosservati a Roma, Meloni non ha mai voluto drammatizzare, sottolineando piuttosto che scaturivano da questioni politiche interne alla Francia e che, sebbene non rispondessero a criteri di bon ton istituzionale, non indicavano un problema di relazioni tra i due Paesi. Un’analisi confermata dai fatti e dalle numerose dichiarazioni francesi “correttive” seguite a quegli scivoloni, che ora trova la definitiva conferma. Con buona pace di quanti avevano voluto usare anche quella circostanza per gridare all’Italia “isolata”.