Pingitore racconta l’amicizia con Berlusconi: «Amava il Bagaglino, ci diede carta bianca»
«Era davvero istrionico, gli piaceva cantare, raccontare le barzellette, esibirsi, stare sotto i riflettori: dentro e fuori la politica, era indubbiamente un personaggio di spettacolo, oltre che una gran testa politica come ce ne sono poche». Così Pierfrancesco Pingitore, intervistato dalla AdnKronos, ricorda la figura di Silvio Berlusconi. «Per me è scomparso anzitutto un amico, una persona che mi ha trattato sempre con gentilezza e simpatia».
Pingitore: a Berlusconi piaceva molto il nostro lavoro
Prosegue Pingitore: «Amava molto il Bagaglino. Gli piaceva il nostro lavoro, non ha mai protestato per una battuta o una imitazione, avevamo un patto: gli dissi “non ti farò mai leggere in anteprima neanche una riga del copione che poi metteremo in scena”. E lui non ha mai preteso nulla e mi ha sempre dato carta bianca. Veniva lì e si vedeva chiaramente che gli piaceva quella formula di teatro, gli artisti che lo facevano. Una volta», racconta, «mi chiese se ero io a scrivere i testi e metterli in scena come regista, gli risposi di sì e lui mi confessò “è proprio quello che sarebbe piaciuto fare a me” e detto da lui… Avverto una perdita umana forte, a lui volevo bene e lui mi voleva bene».
«Si è sempre comportato da signore, non ha mai interferito
Ricorda ancora Pier Francesco Pingitore: «Quando andammo dalla Rai a Mediaset, il passaggio ce lo propose lui, insistette molto, perché al di là degli ascolti record da otto, nove, dieci milioni di telespettatori in prima serata, il programma più visto della settimana, gli piaceva moltissimo quel tipo di spettacolo, sia per il teatro che per la tv. Si è sempre comportato da signore, non ha mai interferito, mai dimostrato di avere intenzioni che potremmo definire “padronali”. Era un uomo di spirito e sapeva benissimo che l’ultima cosa da fare davanti a una battuta spiritosa è prendersela».