Pippo Inzaghi in un libro racconta la sua ipocondria. Superpippo temeva di avere la Sla

21 Giu 2023 15:07 - di Mario Campanella

Ora che è vicino ai cinquant’anni, proprio lui che stava sospeso in eterno sulla linea del fuorigioco e che sarebbe stato castigato mille volte dal Var, Pippo Inzaghi, fresco autore de “Il momento giusto“, ha avuto la libertà di raccontare le sue paturnie. Dietro quel volto stralunato che orbitava gli occhi ogni qual volta metteva la palla in rete dentro c’è un’inquietudine fino ad oggi celata.

A 39 anni ,dopo l’ultimo scudetto vinto, Max Allegri gli negò un altro anno di contratto con il Milan. Galliani e Berlusconi, che lo adoravano, erano pronti a firmare ma l’allenatore disse no. E così Pippo Inzaghi si trovò disoccupato , per quanto ricco e famoso. Due anni dopo sarebbe diventato lui l’allenatore del Milan rimanendo in sella alla squadra una sola stagione.

Nel 2015 comparsero gli attacchi di panico

Ecco, nel 2015,  comparire gli attacchi di panico e subito dopo la paura infondata di avere la Sla. “Giravo con i cd delle radiografie e delle ecografie in tasca-ha detto ieri alla presentazione del libro- e per un anno sono stato malissimo”-

Superpippo ne uscì grazie al sostegno dei genitori ma l’ipocondria, che Roberto Gervaso definiva “la più temibile delle non malattie” non riguarda solo l’ex centravanti azzurro.

Sei milioni gli italiani epigoni di Moliere

Sono almeno sei milioni gli italiani, da quelli moderati a quelli più gravi, che soffrono di patofobia. Il costo esistenziale è notevole, quello economico spaventoso, considerando che la maggioranza degli epigoni di Moliére si recano in continuazione dai medici per sottoporsi ad esami di ogni genere. Una esigua minoranza, invece, esprime il suo malessere rifiutando qualsiasi rapporto con i camici bianchi. Le malattie più temute? Ovviamente quelle più gravi e mortali. Tumori, infarti, malattie neurodegenerative, e qualsiasi altra cosa possa produrre morte e sofferenza.

Anche la paura di impazzire preoccupa i patofobici

Ma anche le malattie mentali sono temute. Si chiama psicopatofobia ed è un controsenso, perché chi è “folle” non ha paura di esserlo. Del resto, come disse Sir Winston Churchill, “Il mondo è pieno di persone che, prima di morire, hanno scoperto di avere sofferto per niente”.

Gli ipocondriaci famosi

La storia è piena di ipocondriaci famosi. Da Nietzsche a Kierkegard sino a Charles Darwin che proiettava le sue paure anche sui figli. Di Mussolini si dice che avesse timore di contrarre la sifilide, a causa della sua intensa attività sessuale.

Pur essendo il più grande paradosso sistemico della storia, l’ipocondria resiste all’inflazione. Seduce e attrae con nuove malattie. Inzaghi l’ha superata  accettandola. Proprio Roberto Gervaso, che sul tema era un’istituzione, disse la frase più azzeccata: “E’ una condizione transitoria, ne usciremo tutti morendo”.

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