Prima ispezione Onu a Guantanamo. L’accusa a Biden: trattamento crudele e disumano

28 Giu 2023 11:20 - di Roberto Frulli

La prima ispezione in assoluto dell’Onu all’interno del supercarcere statunitense di Guantanamo, il campo di prigionia istituito nel 2002, durante la ‘guerra al terrorismo‘, nella base militare americana a Cuba, porta le Nazioni Unite a sferrare un duro atto d’accusa contro l’amministrazione Biden. Che, secondo l’Onu, continua a sottoporre i 30 uomini ancora detenuti nella prigione di Guantanamo ad un “trattamento crudele, disumano e degradante”.

Lo scorso febbraio, a Fionnuala Ní Aoláin, avvocato e docente irlandese di diritto dell’Università del Minnesota e della Queens University di Belfast, è stato consentito, come osservatrice indipendente Onu, di visitare a Guantanamo, 21 anni dopo la sua costruzione, incontrando gli ultimi 34 detenuti ancora rinchiusi. Da febbraio ad oggi i detenuti scesi a 30.

Nel rapporto conclusivo, pur riconoscendo che l’amministrazione Biden ha accettato di aprire il campo alla sua ispezione, la giurista specializzata in diritti umani ha avuto parole dure sul trattamento riservato ai detenuti dal governo Biden.

“Dopo due decenni di prigionia, le sofferenze di questi detenuti sono profonde e continue – ha spiegato Fionnuala Ní Aoláin in una conferenza stampa lunedì scorso. – Ogni singolo detenuto che ho incontrato vive con le ferite inesorabili provocate dalla pratica sistematica del sequestro di persona, della tortura e della detenzione arbitraria“.

Le condizioni di detenzione nel campo di Guantanamo ora rispettano gli standard internazionali per quanto riguarda la sistemazione per dormire, i servizi sanitari, il cibo e le possibilità di pregare, ma i detenuti, denuncia ancora l’osservatrice Onu, sono esposti a “violazioni dei diritti umani”.

Tra queste Fionnuala Ní Aoláin annovera il fatto che i detenuti vengono chiamati per numero e non per nome, tenuti sotto costante sorveglianza ed ammanettati durante trasferimenti e tutti i colloqui.

Ma la cosa principale che la giurista irlandese considera fonte di “grande preoccupazione” è il fatto che 19 dei 30 detenuti sono imprigionati ormai da due decenni nel supercarcere di Guantanamo senza alcuna formale incriminazione, accusa l’inviata dell’Onu.

Commenti

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  • Amilcare De Risio 28 Giugno 2023

    L’Onu e’ un’organizzazione inutile como lo era la Societa’ delle Nazioni, ridicola in tutte le sue opinioni e azioni. Questi disgraziati prigionieri in Guantanamo sono la’ per un motivo: incriminati o no, sono pericolosi estremisti e assassini e poco importa quello che l’ONU balbetta. Ma che standard internazionali? troppa grazia Santo Antonio.Ammanettati? E’ giusto che lo siano. Chiamati per numero? E allora? Si offendono? E chi se ne frega? Che si offendano> Basta con queste idiozie! E gli americani sono tanto idioti quanto l’ONU dando credito a standard internazionali validi per menti globaliste e ottuse. Dovrebbero, si, prendere decisioni per eliminare costi assurdi, per non esporsi al pianto della cassandre di turno. Che mandino tutti in Giordania o in Egitto, ammanettati, con un C130. Finito il discorso, Al diavolo l’ONU