Rebellin, arrestato il camionista tedesco che investì e uccise il campione di ciclismo

17 Giu 2023 13:49 - di Alessandra Parisi

Un camionista tedesco è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso per la morte del ciclista Davide Rebellin. Si tratta di Wolfgang Rieke, rintracciato dalla polizia tedesca. Che ha dato esecuzione al mandato di arresto europeo, emesso del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza.

Rebellin, arrestato il camionista tedesco

Il 30 novembre dello scorso anno Rebellin, ciclista con una passata carriera da professionista, mentre si allenava con una bicicletta da corsa era stato travolto e ucciso da un camion, con targa tedesca. L’incidente è avvenuto sulla rotatoria lungo la strada regionale 11 in direzione di Montebello Vicentino.

Le telecamere inchiodano il conducente che non soccorre il ciclista

Le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, installate in prossimità del luogo dell’incidente, hanno permesso di riprodurre la dinamica dell’incidente. E accertare la condotta del conducente del camion. Le testimonianze dei soccorritori del ciclista sono unanimi.  Dopo l’investimento l’autista era sceso dal mezzo, si era avvicinato alla vittima e subito era ripartito con il camion.

Le testimonianze e la ricostruzione della dinamica

Il conducente era stato anche fotografato dalle persone presenti. Le indagini hanno consentito di accertare che il mezzo era di proprietà di un’impresa di spedizioni tedesca, con sede a Recke (Renania Settentrionale – Westfalia, Germania). Il conducente era arrivato in Italia lo stesso giorno, il 30 novembre. Per carichi di merce eseguiti da ultimo presso un’impresa di spedizioni internazionale (con sede nell’Interporto di Verona).

Il sequestro del mezzo ritrovato senza rimorchio

La Procura, tramite Eurojust, ha trasmesso un ordine di indagine europeo Oie alla Procura distrettuale di Munster. Con richiesta di esecuzione di sequestro del mezzo. Nell’ambito degli accertamenti eseguiti dall’Autorità tedesca è risultato che, dopo il rientro del mezzo in Germania alla motrice non risultava più collegato il rimorchio. Presente, invece, al momento dell’incidente ma un altro.

Il conducente aveva piena visibilità

Il 20 gennaio scorso i carabinieri di Vicenza e il consulente tecnico sono andati presso l’ esercizio Duvenbeck, dove il mezzo era custodito in seguito al sequestro. Dall’analisi del veicolo è emerso  che, in corrispondenza delle parti plastiche coinvolte nel sinistro, erano presenti deformazioni compatibili con l’urto delle bicicletta e del corpo del ciclista. La consulenza tecnica ha accertato che il conducente del mezzo aveva a disposizione una visibilità diretta e indiretta. Che consentiva di percepire in maniera adeguata la presenza del ciclista sulla carreggiata. E che il mezzo era dotato di una telecamera posta sulla base dello specchio del lato passeggero.

La morte è imputabile alle violazioni delle norme di Rieke

Il decesso di Rebellin – si legge nell’ordinanza del gip – è pertanto da imputare “esclusivamente a una pluralità di violazioni di norme comportamentali dal parte del Rieke. Nella conduzione dell’autoarticolato nei momenti antecedenti all’ impatto con il ciclista. Emergendo solidi elementi per poter affermare che egli abbia violato le prescrizioni previste in tema di circolazione stradale. E che, da tali violazioni, sia derivata casualmente la morte del ciclista”. Il camionista ora è detenuto presso il carcere di Munster,  in stato di arresto provvisorio.

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