Rocca lascia la Croce Rossa internazionale: “Le mie parole sul gay pride sono state strumentalizzate”
”Mi sono dimesso dal ruolo di presidente ma non dalla Croce Rossa di cui rimango sempre un volontario. Ho preso questa decisione con dolore ma anche con grande senso di responsabilità”. Così il governatore della Regione Lazio, Francesco Rocca in una intervista al Messaggero. Una decisione assunta ”per evitare che quella che considero la parte più bella della mia vita possa essere strumentalizzata o danneggiata dal fatto che svolgo l’importante funzione di presidente del Lazio. Voglio evitare che le mie decisioni politiche e in generale la mia attività alla guida della Regione possano creare confusione in una istituzione a me carissima, che è presente in 192 Paesi del mondo e che deve sempre godere della fiducia di tutti”. La vicenda delle polemiche sul ritiro del patrocinio del Lazio al Gay Pride, sottolinea Rocca, ”mi ha fatto riflettere. Lo avevo dato il patrocinio ma sono caduto nella manipolazione del portavoce di quella manifestazione, Mi hanno fatto passare per un nemico dei diritti civili, compresi quelli Lgbt, quando io invece li ho sempre sostenuti e difesi sia ¡n Italia sia nel mondo. La mia storia parla per me. E comunque quella vicenda mi ha fatto venire il dubbio se non fosse stato il caso di tirare fuori la Croce Rossa da questo tipo di manipolazioni. Il fatto di essere presidente di questa grande istituzione mi ha impedito di rispondere a tono alle accuse assurde che mi venivano mosse, obbligandomi ad entrare in un terreno scivoloso com’è quello della maternità surrogata”
Un’esperienza esaltante
Il governatore cita nell’intervista i momenti salienti della sua esperienza alla guida dell’organismo umanitario:£In realtà, sono tanti. Mi fa molto piacere ricordare lo sblocco degli aiuti umanitari per la crisi in Venezuela nel 2019. O il ruolo svolto durante la pandemia. In generale la Croce Rossa ha aumentato il grado di fiducia da parte dei Paesi e delle popolazioni di tutto il mondo, tanto è vero che le contribuzioni si sono quadruplicate negli ultimi 4 anni. Per tutto questo, e per tanto altro, chiudere questo ciclo per me non è una scelta semplice. Ma anteporre gli interessi della Croce Rossa e dei 16 milioni di volontari che vi partecipano è sempre stata la mia priorità e mi confortano le centinaia di messaggi di ringraziamento che mi stanno arrivando da ogni parte del mondo”.
Il patrocinio ritirato
Dopo il ritiro del patrocinio alla manifestazione del 10 giugno, avvenuto per l’incitamento a un reato ( la maternità surrogata) Francesco Rocca dichiarò: “Nella mia vita mi sono spesso avvicinato alla sofferenza umana, anche di chi è perseguitato perché omosessuale. Mi auguro che noi, che viviamo in una società libera e democratica, riusciamo a essere all’altezza della nostra libertà. Anche di prendere posizioni scomode, ma fedeli alla propria coscienza”.