Roma Pride, Rocca: «Io sotto attacco nonostante abbia sempre sostenuto i diritti Lgbtq+»
Continuano le polemiche sulla revoca del patrocinio al Roma Pride. Ma c’è un elemento che, nella narrazione, in molti dimenticano e che invece rappresenta il punto cruciale. «La Regione aveva dato il suo patrocinio in maniera convinta», ha spiegato Francesco Rocca, in un’intervista al Tg1. «Ma sono stati violati gli accordi. Avevo chiesto di evitare il riferimento alla maternità surrogata perché divisiva».
Roma Pride, la collaborazione con il Gay center
Il governatore del Lazio aveva collaborato con il Gay center per l’apertura della prima casa rifugio d’Italia a Roma. «Sono convinto che ne servano di più di strutture come questa», ha detto. «Bisogna aiutare tanti ragazzi che vengono rifiutati dai loro stessi genitori». Alla domanda se sul mancato patrocinio debba scusarsi ha risposto: «Sicuramente devo chiedere scusa a me stesso per essere caduto in questa provocazione e a coloro che vanno in piazza al Roma Pride per rivendicare la loro libertà di amare, il diritto a essere felici e accettati». E «a non essere condannati come purtroppo accade in alcuni paesi. Mi spiace non essere con loro».
Rocca: «Gli attacchi mi hanno fatto stare male»
Il presidente della Regione Lazio non si è fermato qui. In una lettera al “Messaggero” ha dato altri elementi sul Roma Pride. «Sono stato oggetto, in questi giorni, di attacchi che mi hanno fatto male. Ho lottato una vita contro ogni forma di discriminazione, per l’inclusione e il rispetto dei diritti, in ogni contesto e circostanza, anche quelli più delicati e difficili. Questo è il mio percorso».
«Mi hanno confortato i messaggi di amicizia»
«Sono stato anche confortato da messaggi di amicizia da parte di molti. E soprattutto di chi, nella comunità Lgbtq+, non si ritrova in posizioni ideologiche e di scontro, ma è capace di dialogare», ha aggiunto Rocca. «In questi giorni abbiamo toccato temi sensibili che colpiscono la vita di milioni di persone. Sono sinceramente dispiaciuto se qualcuno si è sentito sotto attacco o non rispettato. Questo non è mai stato il mio intento».
Roma Pride, il governatore: «Sempre aperto al dialogo»
«Nella mia vita mi sono spesso avvicinato alla sofferenza umana, anche di chi è perseguitato perché omosessuale. Mi auguro che noi, che viviamo in una società libera e democratica, riusciamo ad essere all’altezza della nostra libertà. Anche di prendere posizioni scomode, ma fedeli alla propria coscienza», ha osservato Rocca, sempre in merito alle polemiche sul Roma Pride. «Sono stato, sono e resto aperto al confronto e al dialogo con le associazioni Lgbtq+, così come con tutte le persone omosessuali e trans che in esse non si riconoscono».
«Non c’è nulla di peggio della mancanza di confronto»
«A tutte e tutti, soprattutto ai giovani che nei Pride cercano un momento di espressione di identità, a chi vive con sofferenza e a chi vive con gioia la sua identità e il suo orientamento, auguro di trovare sempre la strada per aprirsi a una corretta interlocuzione con chi appare più distante. Perché non c’è nulla di peggio della mancanza di parola e confronto», ha concluso il governatore della Regione Lazio.