Russia, Meloni convoca ministri e 007 per «maggiori elementi». Il punto fermo: sostegno a Kiev

24 Giu 2023 18:50 - di Bianca Conte
Russia Meloni

Il mondo con il fiato sospeso, in Russia è guerra civile. Il gruppo Wagner, forte di 25.000 mercenari addestratissimi, è andato all’attacco di Mosca dove c’è stata una massiccia evacuazione degli edifici pubblici. Poi, ha fermato la marcia «per senso di responsabilità» e per «evitare spargimenti di sangue». La Bbc Russia ha postato video di persone che lasciavano velocemente edifici e musei vicini al Cremlino come la Galleria Tretyakov, il Museo Pushkin e la Casa della Cultura Ges-2. Il sindaco ha invitato i cittadini a restare nelle case. Le stazioni ferroviarie di Rostov-sul-Don si sono riempite di persone che vogliono lasciare la città.

La tensione è forte a livello internazionale. Voronezh è una delle due città – l’altra è Rostov-sul-Don, situata più a Sud – dove i mercenari di Wagner hanno preso il controllo dei siti militari. Il piano di Vladimir Putin è di “eliminare” Yevgeny Prigozhin e offrire un’amnistia ai combattenti della Wagner. Che però sono disposti a morire pur di raggiungere l’obiettivo.

 Il premier Meloni – appena rientrata dall’Austria – ha tenuto la riunione convocata per discutere degli sviluppi della situazione in Russia e presieduta da remoto. Un incontro a cui hanno preso parte tra gli altri, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Giovan Battista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Insieme al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e al ministro della Difesa Guido Crosetto.

Russia, Meloni: «Ho convocato i ministri competenti e gli 007 italiani per avere maggiori elementi»

Esteri, Difesa e intelligence, in coordinamento con Palazzo Chigi, hanno analizzato lo scenario, in costante contatto con gli alleati della Nato e dell’Unione Europea. L’accelerata improvvisa dopo che il gruppo Wagner ha deciso di non seguire più la linea sia del presidente russo, che del ministro della Difesa Sergei Shoigu, ha indotto i ministri degli Esteri del G7 a un confronto più stretto sulla situazione in Russia. Dagli Stati Uniti, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che gli Usa resteranno «in stretto contatto» con gli alleati. Mentre l’alto rappresentate Ue per la politica estera Josep Borrell ha precisato che «il sostegno all’Ucraina continua senza sosta».

Vertice del premier Meloni con Tajani e Crosetto. Contatto costante con Nato e Ue

«Ho convocato i ministri competenti e l’intelligence italiana per cercare di avere elementi maggiori per giudicare la vicenda», ha anticipato Giorgia Meloni già mentre era in Austria. Aggiungendo a stretto giro: «Assolutamente non sono in grado né di dire molto di più, né di fare pronostici…». L’unica certezza al momento, ha ribadito, è quella di «una situazione di caos all’interno della Federazione russa che stona un po’ con certa propaganda vista negli ultimi mesi». «Sono accadimenti delle ultime ore – ha aggiunto – non è facile dire esattamente cosa stia succedendo». Ma, ha poi proseguito la Meloni, «per fare il punto e cercare di scambiare le informazioni, siamo tutti in contatto». Un atteggiamento prudenziale che rispecchia anche quello tenuto in queste ore dal governo tedesco e da quello francese. Con un occhio puntato fisso sull’Ucraina.

Russia, Meloni ribadisce un punto saldo: «Continuare con il sostegno a Kiev per un mondo più sicuro»

«Quello che mi interessa – ha sottolineato la Meloni a riguardo allora – è la questione ucraina. Non dobbiamo in questo momento farci distogliere l’attenzione dal sostegno a Kiev. E su questa strada dobbiamo continuare». E ancora. «Chi, anche da noi, anche magari per interessi di propaganda politica, sostiene che aiutare l’Ucraina significa alimentare il rischio di un escalation del conflitto, non capisce che è vero esattamente il contrario. Se non avessimo aiutato gli ucraini, noi oggi vivremmo in un mondo molto più insicuro. Con una guerra molto più vicina a casa nostra. E in cui chi è militarmente più forte può liberamente invadere il suo vicino. A chi conviene un mondo così? Noi stiamo difendendo la pace, la stabilità e la sicurezza». «In ogni caso – ha poi chiosato Giorgia Meloni – quello che sta accadendo ci dimostra quanto certa propaganda fatta dalla Russia di forza e compattezza all’interno del regime non corrispondesse poi così alla realtà»…

Russia, Rauti (Fdi): «Segnali di profonda crisi interna. L’obiettivo dell’Italia è ancora la pace»

Un punto, quello di una propaganda russa scollegata dalla realtà di fatto, su cui si è espresso poco fa anche il sottosegretario alla Difesa, la senatrice Isabella Rauti, intervenendo all’edizione straordinaria del Tg1. «Quanto si sta verificando in Russia ha definitivamente squarciato il velo sulla narrativa russa, che si è rivelata infondata in particolare sulle motivazioni della guerra, definita un’operazione speciale. E sull’aspetto strettamente militare. C’è, poi, il risvolto politico, perché la milizia Wagner era considerata la punta di diamante dal punto di vista dell’offensiva russa in Ucraina, ed ora si ribella. È difficile ipotizzare cosa accadrà. E le prossime 48 ore saranno decisive. Ma un segnale chiaro c’è: la Russia non è quel monolite che ci è stato raccontato. Perché al suo interno ci sono non solo opposizioni politiche e di opinione. Ma anche una profonda crisi militare che non può non sortire effetti». «Resta comunque una questione interna – ha ribadito i conclusione la Rauti –. E non spetta a noi interferire. L’obiettivo dell’Italia continua ad essere la pace».

 

 

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