Salvini da Vespa: « il Mes non ci serve. Al Mit spenderemo tutti i fondi e li spenderemo bene»
Matteo Salvini si mostra sorridente dal primo istante al suo arrivo alla rassegna Forum in Masseria condotta da Bruno Vespa a Manduria. Un sorriso che non manca di mostrare anche quando, durante il dialogo con l’anfitrione di Porta a Porta, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è chiamato a rispondere e argomentare su appuntamenti, progetti e polemiche in agenda relativi a questioni dibattute e osteggiate dalle opposizioni. A partire dal caso Open Arms, in aula ieri a Palermo, che il leader del Carroccio ospite di Bruno Vespa a Forum in Masseria ha liquidato con una battuta: «Se il 15 settembre verrà Richard Gere a testimoniare al processo in corso, chiamerò la mia mamma che era molto appassionata di cinema. Noi risponderemo con Lino Banfi».
Salvini a tutto campo da Vespa in Masseria: la battuta su Richard Gere e il caso Open Arms
E ancora. «Sono a processo da anni per aver difeso i confini, la dignità e le leggi del mio Paese. Ho letto che l’accusa porterà a testimoniare anche Richard Gere, che non so che valore aggiunto possa avere. Io spero che questo processo non si trasformi in una farsa e in un processo all’Italia perché entrare in Italia deve prevedere il rispetto di regole come in tutti gli altri Paesi del mondo». Concludendo, dall’ironia alla sottolineatura ferma: «Si passa dalle parole ai fatti. L’Europa ci lascia da soli da anni a gestire il traffico della malavita e di associazioni private. Di clandestini che sbarcano quasi esclusivamente in Italia. Vediamo se ora ci darà finalmente una mano».
E sul Mes afferma netto: «Non ci serve». E spiega perché
Non solo migranti e Ong. Nel carnet delle domande di Vespa e nel corollario delle risposte e degli annunci di Salvini, c’è spazio per parlare di tutto a Manduria. Del record del Btp Valore, per esempio, «che ieri ha raccolto 18 miliardi di euro». Un traguardo che il numero uno della Lega ha definito un «indice di fiducia non di un partito, ma del Paese, da parte degli italiani». Aggiungendo come, «a differenza del Mes che ci vincolerebbe a scelte prese soggetti privati in altri Paesi, sono soldi che vanno nelle mani degli italiani».
Salvini: il Mes è uno strumento che «non è utile, né conveniente» per l’Italia e per l’Europa
Già, il Mes, un’altra vexata quaestio su cui il vicepremier ha spiegato come e perché condivide sul punto la posizione «soft del premier Giorgia Meloni». Asserendo, per esempio, che il Mes ora ha perso qualsiasi appeal necessità e vantaggio. Abbiamo il Pnrr, e quando chiami gli italiani a mettere la loro fiche come nel caso del Btp Valore, fai un record senza precedenti». Non solo. Rispondendo a Bruno Vespa che gli chiede se il Mes sarà sottoscritto con il cambio di alcune condizioni o mai, Salvini ha replicato che «mai è un avverbio che nel mio percorso umano ho imparato a usare il meno possibile». Ribadendo che a suo avviso si tratta di uno strumento «non utile, né vantaggioso» per l’Italia e per l’Europa.
E sul Ponte di Messina dall’apertura dei cantieri…
E ancora. In materia di progetti e fondi, visione a tutto campo e disponibilità concrete, Salvini in Masseria non può non tornare sull’argomento Ponte sullo Stretto di Messina. Riguardo al quale asserisce cauto ma soddisfatto: «Lavorando giorno e notte siamo arrivati al decreto e alla società Stretto di Messina. Stanno riaggiornando il progetto, e nella legge di bilancio ci saranno gli stanziamenti. A ottobre, ci saranno i denari pubblici necessari, e penso che poi si potrà chiedere pure un apporto privato». Aggiungendo anche un’ottimistica previsione: «Se tutto va come deve andare in un Paese normale, nell’estate 2024 penso all’apertura dei cantieri. Magari a primavera avanzata, diciamo come per la moda, “primavera-estate”».
Alla effettiva inaugurazione: «Non è più solo una cattedrale nel deserto»
Così, rispetto alla fatidica inaugurazione Salvini commenta: «Vedrò le prime macchine transitare nel 2032. Per questo dico che questa maggioranza deve fare almeno due legislature: ci terrei veramente. Mi seccherebbe non inaugurarlo». Ma non è ancora tutto. Sempre in materia di grandi opere e monitoraggio delle infrastrutture, il vicepremier sottolinea in calce: «Il ponte da solo non risolve nulla, adesso sono in lavorazione cantieri per 28 miliardi in Sicilia, e 28 in Calabria. Pertanto, in questo momento l’argomento che “fai il ponte ma non le infrastrutture” non regge più». Sul finale, inoltre, dal leader leghista arriva anche un auspicio di buon senso: «Prima poteva essere una cattedrale nel deserto, oggi non più», rileva, concludendo sul punto: «Spero che la politica non si divida, come per esempio è successo con la Tav».
Salvini, «al Mit spenderemo tutti i fondi e li spenderemo bene»
Infine, tra conti e investimenti sul futuro, il ministro del Carroccio annuncia anche: «Sono in corso 159 interventi di riqualificazione urbanistica sui quartieri popolari, da Trieste a Lamezia Terme. Alcuni da 80 milioni, altri da 10. Però sono tutti fondamentali. Sto chiamando uno per uno i sindaci per sapere a che punto sono». Poi, sul punto – citando interventi per appartamenti e asili nido – il vicepremier sottolinea anche: «Altri Paesi che hanno chiesto i fondi del Pnrr sì che hanno forti problemi. Noi spenderemo tutto e spenderemo bene. Sia con grandi interventi. Che con quelli di taglia piccola»… Del resto, Salvini spiega: «Al Mit abbiamo 60 miliardi e l’obiettivo è spenderli: se qualcuno non riesce a spendere tutti i soldi e ne danno 5 o 6 miliardi al nostro ministero, noi li spendiamo» conclude.