Schlein sui carboni ardenti, la direzione del Pd si trasforma in un processo: sta sbagliando tutto
In casa Pd l’abbraccio di Elly Schlein con Grillo ha l’effetto di un terremoto, destinato a provocare devastazioni a cascata. Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità della giunta Zingaretti, difficilmente resterà solo. L’imbarazzo è forte, la minoranza ribolle. La segretaria, già reduce da performance deludenti, oggi dovrà vedersela con la direzione nazionale. Che si preannuncia tutta in salita, vista l’intenzione dei big della minoranza (Stefano Bonaccini, Lorenzo Guerini e Matteo Orfini) di far sentire la loro voce. Rinviata due volte (per i funerali di Silvio Berlusconi e di Flavia Franzoni) oggi l’incontro è arrivato. E nel momento peggiore per la segretaria che da ieri non parla. Anche se le cronache riferiscono di uno sfogo con i suoi. “Basta con il partito paternalista. Ho fatto bene ad andare in piazza. E continuerò a farlo ogni volta che ci sarà bisogno”, avrebbe detto ai fedelissimi.
Il terremoto Grillo sulla direzione dem
In troppi non le perdonano di aver partecipato al corteo pentastellato dove Moni Ovadia ha sferrato un attacco all’Ucraina e Beppe Grillo ha evocato “brigate e passamontagna”. “È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5 stelle”, spiega D’Amato che ieri si è dimesso dall’Assemblea nazionale del partito. Marianna Madia tenta la mozione degli affetti (“Caro Alessio, rimani uno dei migliori tra noi. Competente e appassionato. Una grande perdita per il Pd”), ma la frittata è fatta. Il dissenso cresce di ora in ora. La passeggiata con il comico in delirio è solo l’ultimo pomo della discordia. Guerra, diritti, utero in affitto: la linea del Pd è a dir poco ondivaga e i dirigenti sono in fibrillazione.
La minoranza dem è pronta al processo
Mugugnano Pina Picierno e Lorenzo Guerini, Dario Parrini e Debora Serracchiani. Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, è esplicito. “In quella piazza il Pd non doveva esserci. Incitare a “brigate e passamontagna” è uno dei punti più bassi del dibattito democratico”. Neppure Alessia Morani riesce a tacere. “Ci sono troppi nostalgici di Conte. Troppi messaggi confusi sulla guerra in Ucraina”, dice alla vigilia della direzione nazionale.
Ricci: Elly è caduta nella trappola
Per Matteo Ricci, fedelissimo della Schlein, Elly sarebbe caduta in una “mezza trappola”. “I discorsi fatti da quel palco fanno pensare che qualcuno abbia voluto sabotarla”. Per il sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci dem ora serve un cambio di passo. Il congresso ha incoronato la segretaria ma il partito è rimasto nelle secche della crisi. “Serve una discussione larga sul posizionamento politico”, dice Ricci che invoca una fase costituente.
Boccia: basta polemiche sterili
L’unico a tranquillizzare pubblicamente gli animi è Francesco Boccia che invita tutti a non alimentare polemiche che definisce “sterili”. L’agenda politica delle prossime ore si incaricherà di rendere eclatanti le divisioni del Nazareno. Nel pomeriggio, solo per fare un esempio, arriva in Aula il disegno di legge sulla maternità surrogata come reato universale. E si preannunciano crisi di nervi nel partito dopo che la Schlein ha dichiarato apertamente di essere a favore dell’utero in affitto facendo storcer il naso non soltanto ai cattolici dem. Contro la pratica della “maternità per altri” c’è anche Stefano Bonaccini e finora almeno duecento femministe.