Spararono pallini alla prof e furono difesi dalla Littizzetto (video): promossi con il 9 in condotta

22 Giu 2023 10:47 - di Monica Pucci

Nove in condotta, nonostante la piccola “bravata” commessa ai danni della professoressa, contro la quale avevano sparato pallini di gomma. Si è conclusa quindi con una promozione a pieni voti, otto in tutte le materie e nove in condotta, l’annata scolastica dei due alunni autori degli spari di pallini al volto alla prof di una scuola di Rodrigo, con video finito sui social. Come riporta oggi il Corriere della Sera nell’edizione del Veneto, “entrambi (sui cinque minori coinvolti) non dovranno ripetere l’anno… Gli avvocati che rappresentano la professoressa Maria Cristina Finatti, ora assicurano che la docente è pronta a mandare una lettera al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per quello che ritiene uno schiaffo morale dopo il danno subito…”.

Il fattaccio accadde all’Itis Viola Marchesini di Rovigo nell’ottobre scorso, quando nel mirino dei suoi alunni finì la professoressa Finatti, 61 anni, docente di Scienze, la quale, dopo la notizia della promozione a pieni voti, pare ci sia rimasta male. «Abbiamo sentito la professoressa Finatti e si è detta delusissima per le promozioni visto quanto accaduto a inizio anno – spiega al Corriere l’avvocato Tosca Sambinello – è rimasta inoltre mortificata del fatto che alla scuola di Abbiategrasso sia stato bocciato l’alunno che accoltellò una professoressa mentre a Rovigo tutto è filato liscio come nulla fosse. Due pesi e due misure, ma i princìpi e i valori della scuola, si è chiesta la nostra cliente, non dovrebbero essere sempre gli stessi?».

L’assurda difesa della Littizzetto

In radio, poi, era arrivata l’assoluzione di Luciana Littizzetto, che aveva giustificato il comportamento degli alunni. “Il gesto è assurdo e violento, però la gestione della professoressa non so se è stata utile. Ho riflettuto su quanto sono cambiati i tempi da quando insegnavo io. Ho insegnato per 9 anni e nessuno mi ha mai sparato”, aveva detto Littizzetto nel suo intervento a Radio Deejay. “C’erano delle classi particolarmente turbolente, tiravano gessetti, ma non ho mai pensato di denunciare, scrivere ai giornali. Era una faccenda mia e della scuola e mi dicevo: o imparo a gestire le classi difficili o è meglio che cambi mestiere. “Questo ci deve far riflettere – aggiunge -Sicuramente la docente non è riuscita a entrare in sintonia con gli studenti, scatenando questa aggressività, assolutamente da punire. Il bullizzare i professori c’è sempre stato, più il professore è debole e più questo saltava fuori. All’inizio anch’io ho fatto fatica. Poi mi sono chiesta: voglio fare questo mestiere? Sì, e allora devo fare io, devo conquistarli. All’epoca insegnavo musica”.

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Sempre al Corriere, Roberto Natale, provveditore scolastico per Padova e Rovigo. “Non so in maniera effettiva se i ragazzi siano stati bocciati o meno ma sono sicuro che, nel caso, la scelta sia dipesa dalla valutazione del loro rendimento. Infatti, i provvedimenti presi nei loro confronti per il fatto che li ha coinvolti non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciatura o sospensione basate sul voto in comportamento. Si è preferito, invece, intraprendere un percorso educativo interno, facendo svolgere ai ragazzi servizi a favore dell’istituto, seguiti da insegnanti ed educatori”.

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