Stoccolma, schiaffo a Erdogan: Corano al rogo fuori dalla moschea, caos e un fermo. Ankara: inaccettabile

28 Giu 2023 17:29 - di Lorenza Mariani
rogo Corano

Proprio oggi che i musulmani celebrano l’Eid Al-Adha, la Festa del Sacrificio, una manifestazione nel centro di Stoccolma si conclude con il rogo di un Corano fuori della moschea principale. Secondo quanto riferisce l’emittente locale Tv4, la polizia svedese ha autorizzato l’evento su cui i media locali hanno registrato disordini e caos. Una vicenda, quella di oggi pomeriggio, che ha una matrice nelle proteste e nelle polemiche dei mesi scorsi. E che in queste ore, a ridosso del via libera al raduno all’esterno del più grande luogo di culto islamico di Stoccolma, stampa e tv svedesi ricollegano a un evento analogo avvenuto a gennaio davanti all’ambasciata turca. Un precedente che scatenò un’ondata di proteste. E che portò alla rottura dei negoziati con Ankara sull’ingresso del Paese scandinavo nella Nato.

Stoccolma, una manifestazione fuori dalla moschea si chiude col rogo del Corano

Non solo. Allo stato dei fatti, la lettura che i media locali danno degli eventi culminati nel rogo del Corano di questo pomeriggio, alimentano perplessità, dubbi e recriminazioni in vista del summit di metà luglio a Vilnius, per cui è previsto un nuovo incontro tra le autorità svedesi e turche nei prossimi giorni, per discutere dell’adesione di Stoccolma nell’Alleanza. Un dibattito funestato dalle polemiche, su cui si è innestata la manifestazione di oggi, con il permesso al regolare svolgersi dell’evento, concesso dopo che l’organizzatore dell’evento ha vinto l’appello in tribunale contro il diniego a dare seguito a simili iniziative davanti all’ambasciata irachena a Stoccolma.

Dopo il rogo del Corano, si temono ripercussioni sulla possibilità della Svezia di aderire alla Nato

Intanto, proprio mentre si teme che la decisione di consentire la protesta odierna possa avere gravi ripercussioni sulla possibilità della Svezia di aderire alla Nato, a causa delle obiezioni della Turchia – un’eventualità sempre più concreta dopo i fatti di oggi – si paventano e pre-annunciano disordini. E a stretto giro, la protesta scoppia. Monta e rimbalza sui social. Poco dopo l’inizio della manifestazione un uomo viene arrestato mentre sta per lanciare delle pietre. Altri poi, assistendo agli eventi in corso, protestano contro il rogo al grido di «il Corano non è nelle vostre mani, è nei nostri cuori e lo sappiamo a memoria».

Dura reazione di Ankara: «Inaccettabile vilipendio»

Dura, infine, la reazione di Ankara, affidata alle parole del ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. Il quale, su Twitter ha commentato: «Condanno l’atto spregevole commesso in Svezia contro il Corano, il nostro libro sacro, durante il primo giorno dell’Eid-al-Adha». Aggiungendo: «È inaccettabile permettere queste azioni dietro il pretesto della libertà di espressione. Tollerare un atto atroce di questo tipo significa esserne complici». Il clima, insomma, è sempre più teso. E non agevola certo il summit in calendario a breve a Vilnius.

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