Tajani sul dopo Berlusconi: FI è la sua creatura, sarà sempre nel simbolo e i suoi progetti in agenda

16 Giu 2023 18:53 - di Bianca Conte
Tajani Berlusconi

«Siamo profondamente scossi e feriti dalla scomparsa del nostro leader, non è facile essere qui oggi. Ed è difficile guardare al futuro senza di lui, ma lui voleva che guardassimo al futuro». Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, fatica a parlare nel corso della conferenza stampa presso la sede azzurra di San Lorenzo in Lucina. Un incontro in cui, partendo dalle personalità in campo – ossia da quello che è il cuore pulsante del partito azzurro – e spingendosi propositivamente in avanti – verso le sfide in agenda fissate dal leader di FI appena scomparso – Tajani ai giornalisti ha tracciato la rotta che attende gli azzurri orfani di Silvio Berlusconi e ha illustrato cosa succede ora.

FI, Tajani riparte da dove Berlusconi ha lasciato: cosa succede ora

«Per rispettare l’articolo 19 dello statuto, che purtroppo prevede cosa si deve fare in caso di impedimento del presidente – ha spiegato – giovedì prossimo si riunirà il comitato di presidenza di Forza Italia che convocherà il Consiglio nazionale. Il Consiglio nazionale sarà poi chiamato ad eleggere il presidente del movimento politico che dovrà guidare il movimento fino al prossimo congresso nazionale. Sono questi gli adempimenti statutari che noi rispetteremo». «Stamattina – ha poi aggiunto Tajani – ho ricevuto una telefonata di Marina Berlusconi, che mi ha chiesto di ringraziare tutta Forza Italia per le manifestazioni di grande affetto che ha riversato su suo padre. Marina mi ha ribadito, nel rispetto dei ruoli, la stima, l’affetto e la vicinanza di tutta la sua famiglia a Forza Italia. E mi ha autorizzato a rendere pubblico questo colloquio telefonico».

Tajani il colloquio telefonico con Marina Berlusconi

Non solo. Soffermandosi ancora qualcosa istante sul colloquio con Marina Berlusconi, Tajani ha anche fatto sapere che: «Non abbiamo parlato di suppletive con Marina Berlusconi». E  rispondendo a chi gli chiedeva se con la primogenita di Berlusconi di discuterà di eventuali candidature per le suppletive nel collegio lombardo dove si dovrà votare nuovamente, sul punto ha aggiunto: «Si vota entro il 29, c’è tempo, vedremo».

Tajani: «Il partito si confermi liberale, cristiano e atlantista»

E allora, stima e affetto da Marina Berlusconi, e unione nella comunità d’intenti tra azzurri. Tajani le indica quasi come ordinata e ascisse di un ideale grafico della ripartenza di Forza Italia. Tanto che, dopo aver riferito della telefonata con Marina Berlusconi, a stretto giro ribadisce: «Tutto il nostro movimento politico è unito, nel nome di Silvio Berlusconi. E tutti i nostri parlamentari sono impegnati a lavorare affinché il nostro partito si confermi un grande partito liberale, cristiano, europeista e atlantista. Noi andiamo avanti – ha sottolineato l’esponente forzista –. Non abbiamo paura del confronto».

Tajani, da FI sostegno al governo per realizzare i progetti di Berlusconi

E ha rilanciato un cavallo di battaglia di Berlusconi: «Ci batteremo in tutte le sedi, dal governo, per arrivare ad avere le pensioni minime a mille euro. Ricordando quello che voleva il nostro presidente. Forza Italia – ha assicurato Tajani – continuerà a essere protagonista dell’azione di governo. Sosterremo lealmente e costruttivamente l’esecutivo di centrodestra, per realizzare i progetti di Berlusconi». Così come, sul fronte delle riforme ha riferito: «Berlusconi da sempre favorevole alla riforma istituzionale, voleva un presidente del consiglio eletto dai cittadini».

Il fronte dell’impegno in Europa

E ancora. Nel rilanciare quella che è la linea di continuità con l’eredità politica di Silvio Berlusconi, Tajani affronta anche il tema dell’impegno in Ue. E ribadisce: «Lavoreremo in Europa per rafforzare il PpeBerlusconi ci aveva portati nella grande famiglia di De Gasperi e Schumann e lavoreremo, come indicato da lui, per creare una maggioranza popolari conservatori e liberali dopo le elezioni del 2024 che ci vedranno impegnati con nostre liste», ha spiegato il coordinatore azzurro.

A Paestum dal 29 settembre una tre giorni in nome di Berlusconi

Una tabella di marcia fitta e poliedrica, quella che il coordinatore azzurro anticipa per Forza Italia, e che fissa per il 29 settembre – ha continuato Tajani in conferenza stampa – una tre giorni nazionale azzurra a Paestum. Un’occasione per rilanciare e preparare il partito alle Europee. Abbiamo scelto quella data (giorno di nascita di Silvio Berlusconi, che quest’anno avrebbe compiuto 87 anni, ndr) per far sì che quella giornata sia sempre per noi una giornata di mobilitazione», precisa Tajani. Che poi aggiunge: ma anche un modo per onorare la memoria di Berlusconi e fare in modo che da lassù possa vedere l’operatività della sua creatura che intende andare avanti senza cedimenti e tentennamenti. Continuando a essere il centro non solo del centrodestra, ma della vita politica italiana».

Berlusconi sarà sempre nel simbolo di Forza Italia

Un ruolo e un impegno, quelli che Tajani rilancia per il nuovo corso di FI, che ripartono dalle orme di silvio Berlusconi e puntano alla realizzazione di proposte da concretizzare in un prossimo futuro, che il leader aveva delineato. Anche per questo, sottolinea Tajani ai cronisti, «il nome di Berlusconi sarà sempre nel nostro simbolo, perché questa è la sua creatura. Questo è e sarà sempre il partito di Silvio Berlusconi».

Congresso di Forza Italia: impossibile nel 2023

e se il coordinatore azzurro parla di certezze sul simbolo, sulla data del Congresso di FI fa intuire tempi da work in progress, non ancora definiti e certi. «Ci sono dei tempi che dovremo studiare: non era previsto nulla di ciò che sta purtroppo accadendo, e ci sono una serie di adempimenti. Giovedì ci sarà il comitato di presidenza – anticipa Tajani –. E man mano studieremo le date. Ma per quest’anno è impossibile, non ci sono i tempi fisici». Quindi ha aggiunto: «Andremo avanti – ha detto ancora –. Non abbiamo timore del confronto, perché siamo portatori di un grande disegno di un signore che ci guarda dall’alto e che rimarrà sempre e comunque la nostra guida politica e il punto di riferimento, anche umano e morale».

 

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