Turismo, l’Ecr “fa squadra”: al summit di Ischia pragmatismo e valori per una strategia europea
Il turismo come volano dell’economia, come fattore per la crescita del Pil in Italia e in Europa. Se ne è parlato a Ischia, nella splendida cornice dell’hotel Continental, in un convegno organizzato dall’Ecr Party, il partito Conservatore europeo presieduto da Giorgia Meloni, e il cui segretario è Antonio Giordano, deputato di FdI. E proprio esponenti di FdI, coadiuvati dai colleghi conservatori di altri Stati membri e da esperti di primo piano dei vari settori della filiera, nella tre giorni che si è chiusa ieri, hanno esposto la linea politica e definito gli obiettivi del comparto a livello nazionale ed europeo, con un focus sulle best practice italiane che possono rappresentare un modello anche fuori dai nostri confini nazionali.
Il summit dell’Ecr sul turismo: pragmatismo e valori per una visione strategica condivisa
Il summit, che si inserisce nell’ampia attività dell’Ecr per mettere in campo e strutturare sempre di più strategie e sinergie a livello europeo, ha confermato la linea fortemente pragmatica dell’approccio conservatore ai principali dossier, senza mai rinunciare alla visione valoriale che caratterizza la famiglia politica. “Il Partito conservatore europeo, guidato da Giorgia Meloni, avendo sempre presenti i valori della famiglia e delle radici religiose, con personalità prestigiose, ha prospettato soluzioni pragmatiche per la ripresa e lo sviluppo dell’impresa del turismo, grande espressione di cultura e libertà”, ha spiegato il segretario generale dell’Ecr Party Antonio Giordano.
L’importanza di una cornice comune per valorizzare le specificità nazionali
L’idea di fondo, esposta dal capodelegazione di FdI-Ecr Carlo Fidanza è che “le politiche europee per il turismo devono garantire risorse economiche per la competitività del settore, rispetto delle specificità nazionali, ma anche regole uguali per tutti i cittadini europei di fronte alle piattaforme digitali. Nei prossimi mesi – ha spiegato Fidanza – lavoreremo sulla revisione delle norme sui diritti dei passeggeri e sui pacchetti di viaggio, che saranno fondamentali in questa direzione”.
L’esempio Italia: boom di turisti per un settore che era stato messo in ginocchio dal Covid
A presentare il lavoro svolto fin qui dal governo e foriero di un vero e proprio boom di visite nel nostro Paese, è stata poi il ministro Daniela Santanché, che ha ricordato gli sforzi già profusi dall’esecutivo per questo settore che durante la pandemia “ha pagato il prezzo più alto” e che “quindi il governo continuerà a sostenere”. Tra le misure ricordate dal ministro ci sono l’investimento da “1 miliardo e 380 milioni per le strutture ricettive e quelle termali” e l’avvio di un “fondo, da 500 milioni, per il sostegno al turismo sostenibile”. Un impegno che sta già producendo i suoi frutti, ha rivendicato Santanchè, ricordando che “i dati dell’estate 2023 sono ottimi, e sicuramente supereremo la stagione 2019, quella pre-pandemica, che era stata storica per il turismo”.
L’importanza di fare “squadra” all’interno del comparto
È stato poi il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti a sottolineare l’importanza di considerare il comparto nel suo insieme in un’ottica di complementarità e non di antagonismo. Foti ha quindi portato l’esempio di alberghi, B&B e case vacanza che devono cooperare perché possiamo aumentare notevolmente i margini di miglioramento già ottenuti rispetto al passato e avere una percentuale di Pil ancora più alta. Di crescita ha parlato anche Ylenja Lucaselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio a Montecitorio. “L’indotto economico produttivo collegato al turismo è fondamentale e va incentivato anche attraverso mirate politiche fiscali”, ha detto, soffermandosi anche sull’impegno del governo a sostegno della competitività globale delle piccole imprese e realtà italiane la cui specificità è irripetibile.
Dal fisco alla sostenibilità: il governo “apripista” di modelli virtuosi
Lucaselli, quindi, ha allargato lo sguardo sulla prospettiva europea, spiegando che “il governo Meloni ha già intrapreso questo percorso in Italia con la legge di bilancio e con la delega fiscale e sono certa porterà questa consapevolezza anche in Europa”. Ma c’è anche altro su cui l’Italia può rappresentare un modello a livello europeo e non solo: il turismo sostenibile. “Entro il 2030 ci saranno 1800 milioni di viaggiatori globali e già oggi il turismo rappresenta il 5% del Pil mondiale diretto. Per questo è essenziale favorire la transizione verso il turismo sostenibile. Una direzione che noi abbiamo già intrapreso. In particolare, tra i nati dopo il 1981, che rappresentano metà dei turisti italiani, il 94% è attento alle opzioni di viaggi sostenibili”, ha ricordato il il presidente della Commissione Cultura a Montecitorio Federico Mollicone, che ha offerto un contributo anche in termini statistici.
Da Ecr attenzione anche al turismo di nicchia e a un impatto che va oltre il Pil
Infine, alla tre giorni di Ecr ampio spazio è stato dedicato anche a settori del turismo che rappresentano ancora una nicchia, ma che offrono grandi potenzialità sia in termini di crescita economica, sia in termini culturali. Dal cosiddetto “turismo di ritorno”, sul quale Santanchè lavora insieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani e che guarda a una platea potenziale di 80 milioni di italiani emigrati nel mondo ma che si sentono ancora legati alla loro terra d’origine, al turismo religioso che, come ha ricordato il capogruppo di FdI in commissione Attività produttive alla Camera, Gianluca Caramanna, ha un forte impatto anche culturale ed è sostenuto soprattutto dai giovani, poiché “è legato allo stile di vita sano, al turismo lento e al contatto con la natura”.