Abodi se ne infischia se Jankto è gay: “Per me esistono le persone”. E la sinistra va fuori di testa
All’appello dei bersagli mancava il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Ora la sinistra ci prova anche con lui, prendendo a pretesto un suo commento sul coming out di Jakub Jankto, che gli è stato chiesto nel corso della trasmissione 24 Mattino su Radio 24 in occasione del rientro in Italia del calciatore. Il ministro ha sostanzialmente chiarito di non essere particolarmente interessato all’argomento perché per lui “è prima di tutto una persona e secondo un atleta”, ha aggiunto di non amare le “ostentazioni” e ha precisato che le persone e le loro scelte “vanno sempre rispettate”. Per la sinistra, però, tutto questo sarebbe prova di “oscurantismo” e genererebbe “orrore” e l’immancabile “vergogna”.
Abodi sul coming out di Jankto: “Per me esistono le persone, che vanno sempre rispettate”
“La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui”, ha detto Abodi, che poi ha precisato ulteriormente il suo pensiero in risposta a un tweet di Sportface, che aveva sintetizzato il tutto con un “non amo le ostentazioni, ma le persone vanno rispettate”. “Ad esser corretti ho risposto dicendo: per me esistono le persone. Ho parlato di rispetto per le scelte e, aggiungo con convinzione e per correttezza, per la natura umana”. “Rispetto è un valore non equivocabile, da garantire. Poi, posso non condividere alcune espressioni del Pride?”, ha scritto il ministro.
L’assurda polemica della sinistra: “Orrore”, “Vergogna”, “Oscurantismo”
La risposta è arrivata indirettamente dalla sinistra ed è no. Da quelle parti, infatti, le parole del ministro sono state accolte come uno scandalo, anzi come “pessime” e una “vergogna”, per usare l’espressione della deputata Pd Rachele Scarpa, che ha anche sentito la necessità di esprimere “solidarietà a Jankto”. Per la capogruppo alla Camera, Chiara Braga, poi, si è di fronte a una evidente espressione di “oscurantismo anni ’50”, mentre l’europarlamentare Pina Picierno è rimasta nientemeno “inorridita” per le parole del ministro. E, poi, ancora per Ivan Scalfarotto di Iv, non sono cose da “ministro di un Paese civile”, per Riccardo Magi di +Europa Abodi dovrebbe prontamente scusarsi, per il collega Benedetto Della Vedova e per GayLib Coni, Fgci, Lega calcio, Associazione calciatori – insomma, un po’ tutti – dovrebbero prendere le distanze. Infine, poi, non poteva mancare una lezione di Alessandro Zan: “Ripetiamo ancora una volta, oggi insieme al ministro dello Sport Abodi: l’orientamento sessuale non è una scelta, come non si sceglie l’etnia o qualsiasi altra condizione personale. Quindi nessuna ostentazione e nessuna scelta. Che fatica con questi…”. In effetti, con questi è proprio una fatica…