Accordo sul grano, Meloni: «Un’altra offesa contro l’umanità. Riflettano i paesi “neutrali”»
Ucraina, Ue e Usa scendono pesantemente in campo contro la Russia per lo stop all’accordo sul grano tra Mosca e Kiev che il Cremlino non intende rinnovare, come ha annunciato ieri il portavoce Dmitry Peskov. Una mossa che metterebbe a serio rischio la sicurezza alimentare di mezzo mondo.
Meloni: un’altra offesa russa contro l’umanità
Anche la premier Giorgia Meloni va all’attacco di Mosca. E definisce la decisione della Russia “un’altra offesa contro l’umanità”. “La decisione della Russia di interrompere l’accordo del grano – si legge in una nota di Palazzo Chigi – è l’ulteriore prova su chi è amico e chi è nemico dei paesi più poveri. Riflettano i leader di quelle nazioni che non vogliono distinguere tra aggredito e aggressore. Usare la materia prima che sfama il mondo come un’arma è un’altra offesa contro l’umanità”.
Zelensky: si vada avanti anche senza Mosca
“Si vada avanti anche senza la Russia”. È la proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che su telegram ha annunciato di aver inviato lettere ufficiali al presidente della Turchia Erdogan e al segretario generale delle Nazioni Unite Guterres per continuare “in un formato trilaterale”.
Grano, Zelensky: si vada avanti senza Mosca
“Ucraina, Nazioni Unite e Turchia possono garantire congiuntamente il funzionamento del corridoio alimentare e l’ispezione delle navi”, ha spiegato. E ha sottolineato che Africa, Asia ed Europa hanno “tutto il diritto alla stabilità. Dobbiamo tutti preoccuparci della sicurezza, della protezione dalla follia russa”. Il cibo ucraino, infatti, è la sicurezza di base per quattrocento milioni di persone. La chiusura dei corridoi che dai porti ucraini trasportano il grano attraverso il Mar Nero avrebbe conseguenze gravissime per l’approvvigionamento dell’Africa.
Kirby: iniziativa irresponsabile e pericolosa
Durissima fin da subito la reazione di Washington. “Irresponsabile e pericolosa”. Così il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale, John Kirby, ha definito la decisione della Russia. “Che peggiorerà l’insicurezza alimentare, mettendo a rischio milioni di persone vulnerabili in tutto il mondo”. Kirby ha ricordato che l’iniziativa è stata cruciale per far scendere i prezzi alimentari saliti a seguito della “brutale invasione russa dell’Ucraina”.
Usa: la Russia nega il cibo a persone disperate
L’accordo “deve essere ripristinato al più presto possibile”. Parola di Antony Blinken, segretario di Stato Usa. “Spero che ogni Paese stia osservando che la Russia è responsabile di negare il cibo a persone che ne hanno disperato bisogno in tutto il mondo. E di contribuire a far alzare i prezzi”.
33 milioni di tonnellate esportate in 45 paesi
Gli straordinari risultati della Black Sea Grain Initiative sono sotto gli occhi di tutti. Quasi 33 milioni di tonnellate di prodotti agricoli sono stati esportati in 45 paesi. “Il 60% dei volumi – spiega Zelensky – è andato ai paesi dell’Africa e dell’Asia, in particolare Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Kenya, Etiopia, Somalia, Sudan. Sono stati inviati anche in Cina, India, Bangladesh, Indonesia, Pakistan, Iraq, Libano, Yemen. La nostra esportazione alimentare permette di salvare vite in paesi di religioni diverse, origini etniche diverse. Tutti lo stesso diritto alla vita! E il mondo deve proteggere questo diritto”.