Autocritica di Natalia Aspesi su Meloni: è una diavolina carina, a sinistra invece troppi scemi…

5 Lug 2023 9:51 - di Vittoria Belmonte
Natalia Aspesi

Un anno fa Natalia Aspesi su Repubblica invitava le donne a non farsi “fregare” da Giorgia Meloni. “Non la votate, non pensa al femminile”, tuonava dalle colonne di Repubblica. Oggi fa autocritica, o meglio una mezza autocritica. Non si converte certo al melonismo, ma deve riconoscere che la premier si gioca bene le sue carte e la destra, facendo la destra, cioè restando se stessa, si può vantare “di aver mandato per la prima volta in assoluto una donna come premier, e non una vecchia bruttissima, ma una graziosa signora piccolina dall’aria di incontenibile e svelto garbo”.

Le inutili signore dello Schwa

E ciò mentre “le signore dello Schwa e le sostenitrici del Lgbtiq+” stavano lì impotenti a “chiedersi continuamente se stavano di qua o di là, oppure di su o di giù, insomma su che identità di genere dovevano fermarsi, visto che a furia di parlarne a sinistra pareva non ci fosse altro”.

Gli scemi di sinistra illusi da Schlein

Non solo, ironizza la Aspesi, a sinistra si era creduto che l’avvento di Elly Schlein, cioè una Meloni “in rosso” ma con le giacche più sbiadite, potesse far recuperare a sinistra i voti persi. Sbagliato: la destra meloniana continua a crescere nei sondaggi e nelle tornate amministrative.  Si sono illusi dunque – scrive – “gli scemi che dopo qualche mese di superbo e sempre litigioso chiacchiericcio attorno alla sorridente Schlein, già si aspettavano un lieta vittoria della sinistra con trombe e flabelli, come bastassero pochi giorni perché la sinistra trionfasse e di colpo come capita nei film, alla fine i buoni ce la facessero e vincessero”.

Allora la Meloni è carina e piace…

In conclusione la Aspesi chiede a se stessa e alla sinistra, quasi timorosa delle risposte: “Ma allora, scusate, perché Giorgia Meloni e i suoi accoliti piacciono? Al punto che i distratti di sinistra votino per lei senza dirlo? Che milioni che marciano anche al Pride, non vogliano più pagare un euro di tasse? O semplicemente, liberi di essere se stessi, gli italiani rivelano finalmente di essere, pardon, fascisti? Oppure, e bisogna avere il coraggio di affrontare l’orrido disagio, dobbiamo dirlo; la Meloni è, gulp, carina! … con quella faccia di diavolina e un sorriso tentatore”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *