Basta ciabatte e sneakers in Parlamento: la destra chiede decoro e “cravatta”, i grillini dicono di no

27 Lug 2023 17:25 - di Monica Pucci

Dalle ciabatte della Boldrini dal Papa, alla t-shirt di Fico in visita ufficiale, fino agli stivaloni di Soumahoro, in Parlamento: negli ultimi anni se ne sono viste di tutti i colori, ma in cantiere c’è una piccola rivoluzione nel segno del decoro. Pensare a “un assetto normativo che preveda” sia “il rispetto del decoro formale, tramite il divieto indistinto per chiunque -parlamentare, collaboratore, dipendente o visitatore- dell’utilizzo di scarpe da ginnastica ogni qualvolta acceda nelle sedi della Camera” sia “l’obbligo per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatore di sesso maschile di indossare sempre la cravatta“. Fratelli d’Italia chiede un giro di vite sull’abbigliamento dei deputati: una richiesta formalizzata in un ordine del giorno presentato all’ufficio di presidenza di Montecitorio dal meloniano Salvatore Caiata, ex deputato del M5S poi passato con il partito di Giorgia Meloni.

La battaglia per il decoro in Parlamento: cravatta obbligatoria

In Parlamento, l’obbligo è già caduto alla Camera dei deputati, dove basta una giacca per varcare la soglia del palazzo di Montecitorio, ma resiste al Senato, e non soltanto per i parlamentari ma anche per giornalisti, lobbisti e visitatori.

Sul testo visionato dall’AdnKronos non è mancato il dibattito: tra i questori, a quanto si apprende favorevoli Paolo Trancassini (Fdi) e il leghista Alessandro Paolo Benvenuto, mentre un no è arrivato da Filippo Scerra del movimento 5 Stelle. Nell’odg, motivando la richiesta di sobrietà, si ricorda come “l’istituzione è essa stessa il risultato di una tradizione secolare, portatrice di una sacralità che trova fondamento nel primo statuto Albertino, poi nella nostra Costituzione, che ne sancisce il principio base di ogni istituzione democratica, secondo cui forma e sostanza sono strettamente collegate, e, laddove una di esse viene meno, perisce la sua credibilità e fondamento”.

Il codice dell’eleganza imposto da Fratelli d’Italia ai suoi

Caiata, insieme agli altri due firmatari Pietrella e Ciocchetti, lamenta poi come gli uffici parlamentari finora abbiano “trattato in maniera occasionale le problematiche del decoro” a differenza di quanto avviene “nei parlamenti di altri paesi”. Trovandoci di fronte – a Montecitorio – solo a “consuetudini divenute ormai norma, come nel caso dell’obbligatorietà della giacca per i deputati”.

Già da inizio legislatura, Fratelli d’Italia ha imposto ai suoi l’utilizzo di una  cravatta blu per gli uomini e un foulard alle donne, con lo stemma di Fratelli d’Italia, regalati dal gruppo alla prima seduta.

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