Berlusconi, l’idea dei figli: trasformare la villa di Arcore in un museo. Ecco come sarà

3 Lug 2023 11:02 - di Gigliola Bardi
berlusconi arcore

Trasformare Villa San Martino, la casa di Silvio Berlusconi ad Arcore, in un museo o in qualcosa di simile, per tenere viva la memoria del  Cav, ma anche per storicizzarne la figura. L’operazione sarebbe nell’animo della famiglia, Pier Silvio in testa, e assai gradita ai vertici di Forza Italia, con i quali sarebbero già state avviate le interlocuzioni. Il Messaggero, che anticipa la notizia come indiscrezione, li descrive come “entusiasti” e offre una panoramica di come potrebbe essere il “Museo Berlusconi” di Arcore, guidato da una fondazione che porta il nome di Silvio.

Una Fondazione Silvio Berlusconi per il Museo nella villa di Arcore

Come ogni istituzione storica che si rispetti avrà un comitato scientifico, per il quale si il nome di Giordano Bruno Guerri, già alla guida del Vittoriale, e un comitato d’onore, del quale dovrebbero far parte i membri della famiglia e gli amici più stretti, da Gianni Letta a Fedele Confalonieri. “La nuova Fondazione Silvio Berlusconi potrà diventare lo sviluppo, l’ampliamento e il rilancio della Fondazione Luigi Berlusconi, quella in via Senato a Milano, che il Cavaliere volle intitolare a suo padre”, scrive Mario Ajello, che firma l’articolo e che rileva come nel museo “ci sarebbe un ruolo anche per Marta Fascina”.

Un progetto articolato che “ha bisogno di tempo”

Non si tratta, comunque, di un’operazione che avverrà dall’oggi al domani, perché “la realizzazione ha bisogno di tempo”. Del resto, il progetto è articolato e ambizioso: l’idea è quella di mettere insieme memorabilia pubbliche e private del Cav, dalla collezione di 20mila dipinti di quella che lo stesso Berlusconi chiamava “Quadreria di Arcore”, ai preziosi volumi della sua biblioteca privata, tra i quali numerose edizioni antiche; dalle registrazioni dei suoi discorsi più celebri, dalle “visite di Stato in America e in Europa” alla “famosa orazione per il 25 aprile ad Onna, dopo il sisma abruzzese”, alla copia originale del Contratto con gli italiani del 2001.

Memorabilia, video e la voce del Cav che risuona nelle sale

Poi, come si trattasse di uno studio cinematografico, a Villa San Martino dovrebbe trovare spazio la ricostruzione, con tanto di telecamera originale, del set in cui venne girato il famoso spot della discesa in campo, il cui scenario originale era in realtà Villa Belvedere a Macherio. E poi proiezioni ininterrotte del  lungometraggio Il fiume della libertà, realizzato per il ventennale di Forza Italia da Roberto Gasparotti e Francesco Giro e amato moltissimo dal Cav, che lo definì «meglio di un kolossal americano. Ed è più vero della verità».

Nel Museo di Arcore spazio anche a parodie e taroccamenti, che “rendevano euforico Berlusconi”

Spazio anche alla musica, con i gingle politici, come Azzurra Libertà a Menomalechesilvio c’è, alle canzoni di Trenet e di altri francesi cantate dallo stesso Berlusconi. E, al fianco del materiale politico autentico e spesso frutto della sua personale intuizione, spazio perfino per parodie e imitazioni. Il Messaggero cita “Più tasse per Totti” e “altri giochi così compresi quelli in cui lui parodiava gli altri (lo sketch: «Tik Tok TaK!»)”. “I taroccamenti lo rendevano euforico («Sono la riprova che la campagna funziona»)”, ricorda Ajello, che conclude citando l’omelia funebre dell’arcivescovo di Milano Delpini: “Il Cav era proprio come lo ha descritto: uno che amava vivere e dentro la sua vita c’era di tutto”. Per questo, il museo che verrà non sarà “una monumentalizzazione del Cav, ma un luogo della memoria dinamico e, nei limiti, accessibile”. Come? “All’inizio per appuntamento e dopo magari con accessi contingentati, come un normale museo della storicizzazione di Berlusconi”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *